Esportazioni grano russo colpite da dazi
Al 30 settembre scorso, il prezzo del frumento russo era di 169 dollari per tonnellata e a luglio aveva toccato il minimo degli ultimi sei anni. E’ proprio una delle conseguenze del boom delle esportazioni russe, la depressione dei prezzi mondiali. La Russia non ha un sistema di immagazzinamento sviluppato, per cui gran parte del raccolto deve immediatamente essere venduto ed esportato, con ciò provocando un calo dei prezzi.
Per evitare una destabilizzazione dei prezzi interni, la Russia ha adottato una politica tendenzialmente protezionistica negli ultimi anni.
Le esportazioni oggi sono nuovamente possibili, ma l’anno scorso sono stati imposti dazi su di esse e quest’anno sono stati aumentati, in modo che l’offerta interna resti alta e che i prezzi per i consumatori russi siano quanto più bassi possibili, specie in questa fase di inflazione ancora al di sopra del target fissato dalla Banca di Russia, per quanto in calo. Anche per questo, non è possibile prevedere quanto del maggiore raccolto sarà esportato. Mosca punta a un equilibrio tra mercato interno ed esportazioni.