Tra giugno e luglio tutte le compagnie aeree torneranno a volare al completo anche se con parecchi dubbi sull’operatività e tante incertezze legate alla ripresa. Per attirare nuovamente i clienti, i vettori hanno iniziato una vera e propria lotta a colpi di tariffe basse ma gli esperti sono convinti che tutto ciò non durerà troppo a lungo e che tra qualche mese i prezzi dei voli saliranno.
Leggi anche: Voli aerei, guerra tariffaria delle compagnie: prezzi bassi ma non per molto
Il ritorno di Ryanair
Nel frattempo Ryanair ha deciso di riprendere a volare dal 1 luglio con il 40 per cento dei voli.
Le accuse delle compagnie
Nel frattempo, Aicalf, che rappresenta Blue Air, easyJet, Norwegian, Ryanair, Volotea e Vueling, ha denunciato che il governo italiano starebbe stanziando i fondi solo per i vettori nazionali puntando sul fatto che sono le compagnie low cost, in questi anni, ad aver raggiunto anche aeroporti meno noti in Italia contribuendo a far conoscere molti territori : “Occorre estendere la possibilità di accedere al Fondo di ristoro per il trasporto aereo a tutti i vettori con licenza europea stabiliti in Italia. Serve inoltre, il pieno riconoscimento della validità dei contratti aziendali già stipulati dai vettori aerei con le organizzazioni sindacali più rappresentative” hanno detto i rappresentanti, un attacco già arrivato da Michael O’Leary che aveva criticato il Dl Rilancio italiano per gli aiuti di Stato solo ad Alitalia.
Resta solo da capire come sarà la ripartenza dei voli aerei, come risponderanno i clienti e se davvero sarà una guerra di prezzi per ripartire.
Leggi anche: Voli aerei post coronavirus: perché si rischia lo stop del bagaglio a mano