Sacchetti biodegradabili, si cambia. A inizio anno la polemica riguardante le buste da utilizzare all’interno dei supermercati e dei negozi di alimentari aveva raggiunto anche il mondo politico. A farne le spese allora fu Matteo Renzi, accusato di aver voluto fare un regalo all’azienda di un’amica attraverso la nuova legge che obbligava i consumatori ad acquistare uno o più sacchetti bio durante la spesa, a patto che venissero acquistati prodotti nel reparto frutta e verdura. La disinformazione generale, inoltre, aveva portato a credere che i prezzi sarebbero stati esorbitanti, facendo da subito riferimento a una nuova tassa occulta, salvo poi scoprire che in un anno, probabilmente, la spesa non sarebbe stata superiore ai 10-12 euro per famiglia.
La decisione del Ministero della Salute
Nelle ultime ore, il Ministero della Salute ha annunciato che non c’è più l’obbligo dell’acquisto dei sacchetti biodegradabili dentro i supermercati. La nuova circolare rilasciata dal ministero italiano fa riferimento ad una recente sentenza del Consiglio di Stato (datata al 21 marzo scorso), secondo cui l’utilizzo dei sacchetti da casa è consentito. Dunque, cambia di nuovo tutto. Stavolta la decisione dovrebbe essere definitiva. I cittadini, da ieri, conoscono finalmente le regole d’oro da seguire per un corretto utilizzo dei sacchetti biodegradabili portati da casa.
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Sacchetti devono essere nuovi e monouso
Per prima cosa, i sacchetti bio utilizzabili da casa devono essere nuovi e monouso, dunque non utilizzati in precedenza né tantomeno riutilizzabili in seguito. Inoltre, devono essere idonei per contenere gli alimenti. L’ultima caratteristica che i sacchetti biodegradabili devono possedere è quella di essere compostabili, vale a dire dopo il loro utilizzo devono potersi trasformare in un composto (non è sufficiente che siano biodegradabili). La recente circolare del Ministero della Salute informa inoltre che sarà cura dello staff del supermercato verificare l’idoneità o meno del sacchetto, vietando eventuali buste non a norma.
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