Saldo IMU 2023, ancora un giorno per pagare poi è ravvedimento

I contribuenti ritardatari hanno ancora poco tempo per versare il saldo IMU 2023 (18 dicembre). Dopo sarà solo ravvedimento
1 anno fa
2 minuti di lettura
imu
Foto © Licenza Creative Commons

Agli sgoccioli il saldo IMU 2023. È fissata per il 18 dicembre la scadenza di versamento. Quest’anno i contribuenti hanno potuto contare su due giorni in più, visto che la data ordinaria era il 16 dicembre che, essendo sabato, slitta al 18. L’acconto, invece, ricordiamo era da pagarsi entro il 16 giugno 2023.

Chi non è ancora andato alla cassa per il saldo può ancora farlo, dunque, prima delle ore 24 del 18 dicembre 2023 (ossia domani). Dopo sarà tardi e scatteranno sanzioni. Tuttavia, la punizione sarà tenue laddove il contribuente decida di mettersi spontaneamente in regola con il ravvedimento operoso.

E prima lo si fa meglio è, in quanto più bassi saranno interessi e sanzione.

Fare ravvedimento operoso, infatti, significa regolarizzare la violazione prima che il fisco si accorga di tutto. E regolarizzare significa versare:

  • l’IMU non pagata;
  • la sanzione (ridotta) di cui all’art. 13 D. Lgs. n. 472/1997;
  • gli interessi al tasso annuo legale per ogni giorno di ritardo.

Le sanzioni

Chi NON paga il saldo IMU 2023 entro il 18 dicembre 2023 può subito approfittare del c.d. ravvedimento sprint. Si tratta di quello fatto nei primi 14 giorni. In tal caso la sanzione è per giorni ed è pari a 0,1% per ciascun giorno di ritardo. Questo significa che se ad esempio, il contribuente, si ravvede entro 7 giorni dal 18 dicembre, pagherà una sanzione pari allo 0,7% del tributo omesso. Se, invece, si ravvede dopo 14 giorni, pagherà la sanzione pari all’1,4%. Si consideri che il 14° giorno cade il 1° gennaio 2024, che essendo festivo slitta al 2 gennaio.

Lasciando passare 14 giorni, entreranno in gioco sanzioni più alte ma pur sempre ridotte rispetto alla sanzione ordinaria (15% o 30%). In dettaglio, queste le sanzioni da ravvedimento operoso:

  • 1,5%, se la regolarizzazione avviene oltre il 14° giorno ma entro il 30° giorno dal termine ordinario di scadenza previsto;
  • 1,67 %, laddove la regolarizzazione avviene oltre il 30° giorno ma entro il 90° dal termine ordinario di scadenza previsto;
  • 3,75%, se la regolarizzazione avviene oltre il 90° giorno ma entro il termine di presentazione della dichiarazione IMU riferita all’anno d’imposta 2023;
  • 4,29%, laddove la regolarizzazione avviene entro il termine di presentazione della dichiarazione IMU riferita all’anno d’imposta 2023;
  • 5%, se la regolarizzazione avviene oltre il termine di presentazione della dichiarazione IMU riferita all’anno d’imposta 2023;
  • 6%, se la regolarizzazione avviene dopo la constatazione della violazione ai sensi dell’art. 24 della Legge 7 gennaio 1929, n. 4.

Saldo IMU 2023, esempio ravvedimento immediato

Il sig.

Giovanni non versa entro il 18 dicembre il saldo IMU 2023 di 600 euro. Decide di ravvedersi il 2 gennaio 2024. In tale caso la sanzione applicabile sarà pari a 1,4% (ossia 0,1% per 14 giorni di ritardo), quindi:

  • 600 x 1,4% = 8,40 euro

Oltre alla sanzione occorrerà pagare anche gli interessi al tasso annuo legale per i 14 giorni di ritardo nel versamento. Sia per sanzione che interessi non sono previsti specifici codici tributo. Quindi, il tutto poi va sommato all’imposta omessa da versare indicando lo stesso codice tributo IMU previsto per quest’ultima. Si tenga presente che nel Modello F24 per l’IMU occorrerà barrare anche la casella “Ravvedimento”.

Riassumendo…

  • il saldo IMU 2023 è in scadenza il 18 dicembre 2023
  • chi non paga o paga un importo insufficiente può fare il ravvedimento operoso
  • ravvedersi nei primi 14 giorni significa applicare una sanzione dello 0,1% per ogni giorno di ritardo (c.d. ravvedimento sprint)
  • dopo il 14° giorno, invece, le sanzioni da ravvedimento operoso aumentano
  • oltre alla sanzione si applicano anche gli interessi al tasso annuo legale per ogni giorno di ritardo.
  • nel Modello F24 bisogna barrare la casella “Ravvedimento”.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Meno soldi sul conto corrente
Articolo precedente

Meno soldi sul conto corrente e più investimenti, così cambia il portafoglio degli italiani

pellet
Articolo seguente

Pellet contaminato dal bostrico, scatta l’allarme