Saldo IMU 2023, quando si va a rimborso

In vista della scadenza del saldo IMU 2023, c’è la possibilità che il contribuente invece di versare maturi un credito
1 anno fa
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Imu
Foto © Pixabay

Entro il 18 dicembre 2023 bisogna andare a versare il saldo IMU 2023. L’acconto andava pagato entro il 16 giugno. Entro il 16 giugno poteva anche farsi il versamento del tributo in unica soluzione, senza dividerlo tra acconto e saldo.

A questo proposito è giunto in redazione il seguente quesito.

Ho pagato l’IMU 2023 in unica soluzione entro il 16 giugno 2023 applicando le aliquote del 2022. Andando poi ad esaminare la delibera comunale, mi sono accorto che il comune ha stabilito per il 2023 nuove aliquote più basse del 2022.

Pertanto, ciò significa che ho pagato di più rispetto al dovuto. Come possono comportarmi ora in vista della scadenza del saldo del 18 dicembre 2023? Devo chiedere il rimborso? E se si entro quanto tempo?

Le aliquote IMU tra saldo e acconto

L’IMU, come noto, è un tributo di competenza comunale. Le aliquote di calcolo sono fissate dalla legge sull’IMU. Tuttavia, ai comuni, entro certi limiti, è data possibilità di variarle (in aumento o in diminuzione). La variazione deve risultare da apposita delibera e le nuove aliquote hanno efficacia per l’anno d’imposta in corso solo se la delibera stessa è pubblicata sul sito del MEF entro il 28 ottobre del medesimo anno.

Regola attuale è che:

  • l’acconto si calcola con le aliquote indicate nelle delibere IMU del comune emanate l’anno prima;
  • il saldo con le eventuali aliquote deliberate per l’anno in corso purché pubblicate entro il 28 ottobre. In caso contrario anche il saldo si calcola con le stesse aliquote dell’acconto.

Il 2023 è l’ultimo anno di applicazione di questa regola. Dal 2024, se il comune non ha stabilito nuove aliquote o la delibera non è pubblicata entro il 28 ottobre, per il saldo si utilizzeranno le aliquote base previste dalla legge.

Saldo IMU 2023, come comportarsi per il credito

In caso di versamento in unica soluzione entro il 16 giugno, si possono utilizzare le aliquote dell’anno prima o quelle già deliberate e pubblicate per l’anno in corso.

Quando, tuttavia, si versa l’IMU in unica soluzione è sempre bene poi verificare che il comune non abbia, entro il 28 ottobre, pubblicato nuove aliquote.

In tal caso, infatti, bisogna rifare il calcolo dell’imposta in sede di saldo applicando le nuove aliquote. Se dal ricalcolo, viene fuori che il versamento già fatto in unica soluzione è inferiore all’importo dovuto con le nuove aliquote, allora bisognerà versare la differenza. È tale versamento deve farsi entro la scadenza del saldo. Quindi, entro il 18 dicembre 2023.

Laddove, invece, quanto si è versato in unica soluzione è maggiore rispetto al nuovo importo ricalcolato, allora sorge un credito IMU per il contribuente, come nel caso del lettore che ci ha posto il quesito. Tale credito potrà essere chiesto a rimborso.

Il rimborso IMU si chiede all’Ufficio Tributi del comune in cui si trovano gli immobili oggetto del tributo. La richiesta è da farsi entro 5 anni dal giorno del pagamento e/o dalla data in cui è stato riconosciuto il diritto al rimborso. Bisogna presentare l’apposito modulo rimborso IMU disponibile al comune stesso allegandovi copia della ricevuta di versamento del quale si chiede il rimborso.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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