Saldo IMU 2024: il limite dei 12 euro che fa la differenza a dicembre

Il saldo IMU 2024 scade il 16 dicembre: ecco tutto ciò che bisogna sapere sull'importo minimo annuo al di sotto del quale non si paga.
1 mese fa
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imu 2024
Foto © Investireoggi

Il 16 dicembre è la data cruciale per molti contribuenti italiani. Rappresenta il termine ultimo per il versamento del saldo IMU, l’Imposta Municipale Unica, che chiude i conti per l’anno 2024. Chi non paga o maga in misura minore potrà, comunque, mettersi in regola poi con il ravvedimento operoso.

Sebbene questo pagamento sia un obbligo fiscale per chi possiede immobili soggetti a imposizione, esistono alcune particolarità legate all’importo minimo dovuto che meritano attenzione.

Quando il pagamento non è richiesto

Una regola generale sancisce che l’IMU non deve essere versata qualora l’importo complessivo annuale non superi i 12 euro.

Questo limite riguarda l’intera somma calcolata per l’anno, e non si applica alle singole tariffe. Pertanto, è fondamentale valutare l’importo totale risultante dalla somma dell’acconto, solitamente versato a giugno, e del saldo da pagare a dicembre.

Un esempio pratico può chiarire questa norma: se il primo versamento effettuato a giugno è stato pari a 9 euro e il saldo da versare in dicembre ammonta a ulteriori 9 euro, il totale annuo risulta essere 18 euro. In tal caso, il pagamento è obbligatorio, poiché supera la soglia minima stabilita. Tuttavia, se l’importo totale calcolato per l’intero anno fosse inferiore a 12 euro, non sarebbe richiesto alcun versamento.

Questa cifra, come detto si riferisce all’intera IMU dovuta. Mettiamo il caso di due coniugi che possiedono in comproprietà solo un immobile. L’IMU, come noto è dovuta in base alla percentuale di possesso Supponiamo che l’imposta annua complessiva sia di 20 euro. Quindi, 10 euro deve pagarla il marito e 10 euro la moglie. In tal caso, anche se l’IMU di competenza di ciascuno è inferiore a 12 euro, è comunque dovuta in quanto l’IMU complessiva è di 20 euro, quindi superiore all’importo minimo. Ciascuno, quindi, doveva versare 5 euro in acconto e altri 5 euro in saldo.

Importo minimo IMU: discrezionalità dei comuni e i passi da fare

È importante sottolineare che, sebbene l’importo minimo IMU di 12 euro sia una regola generale, i Comuni possono prevedere disposizioni specifiche in merito.

Ciò significa che alcuni enti locali potrebbero stabilire criteri diversi o adottare politiche più stringenti per il pagamento dell’imposta. Per questo motivo, è sempre consigliabile consultare le delibere comunali o verificare con l’ufficio tributi locale per avere la certezza di rispettare la normativa vigente nella propria area.

Per evitare errori o dimenticanze, è essenziale dedicare tempo al calcolo esatto dell’IMU dovuto. Il primo passo è calcolare l’IMU annua complessivamente dovuta, considerando tutte le quote di possesso. Se il totale è inferiore a 12 euro (o altro importo fissato dal comune), non è dovuto alcun pagamento. Diversamente, si dovrà procedere con il versamento.

Inoltre, per una maggiore sicurezza, è consigliabile utilizzare strumenti di calcolo online messi a disposizione dai Comuni o affidarsi a professionisti come commercialisti o centri di assistenza fiscale (CAF), che possono garantire una verifica accurata e personalizzata.

È bene ricordare che il versamento IMU deve essere effettuato tramite il modello F24, selezionando il codice tributo corretto in base alla tipologia di immobile e al Comune di riferimento. Un errore nella compilazione potrebbe causare problemi nel riconoscimento del pagamento, quindi è fondamentale prestare attenzione in questa fase.

Riassumendo

  • Scadenza IMU: il saldo IMU deve essere versato entro il 16 dicembre.
  • Il pagamento è con Modello F24.
  • Importo minimo: pagamenti non richiesti se l’importo totale annuale è inferiore ai 12 euro.
  • Norme comunali: i Comuni possono adottare regole specifiche sull’importo minimo IMU.
  • Calcolo preciso: sommare acconto e saldo per verificare se l’importo supera i 12 euro.
  • Sanzioni: mancati pagamenti sopra i 12 euro comportano interessi e penalità, con possibilità di ravvedimento operoso.
  • Pianificazione fiscale: monitorare le delibere comunali e pianificare con attenzione i versamenti.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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