In Redazione di Investire Oggi, è arrivato un quesito sul versamento del saldo IMU 2024 in scadenza al prossimo 16 dicembre. La questione analizzata riguarda un aspetto che in molti ignorano ossia la tempestiva approvazione delle delibere IMU da parte del Comune in cui è ubicato l’immobile rispetto al quale c’è obbligo di versamento.
Le delibere comunali sull’IMU rivestono un ruolo cruciale nella determinazione delle aliquote, delle esenzioni e delle agevolazioni connesse a questa imposta. Tali provvedimenti devono rispettare tempistiche specifiche e rigide, stabilite dalla normativa vigente, per garantire chiarezza e uniformità ai contribuenti.
“Buongiorno, entro il prossimo 16 dicembre dovrò versare il saldo IMU 2024. A oggi non ho capito quali aliquote dovrò considerare per il saldo. Sembrerebbe che sul sito del MEF il mio Comune non abbia provveduto a pubblicare le aliquote 2024. Ora mi chiedo, in tale caso, per il saldo dovrò considerare le aliquote in essere nel 2023 sulla base delle quali ho versato l’acconto o le aliquote base fissate per legge. Applicando le aliquote base risparmierei qualcosa sul versamento.”
La scadenza del saldo IMU
Prima di dare una risposta al nostro lettore, è utile riprendere le scadenze per il versamento dell’IMU. Il versamento può essere effettuato con il meccanismo dell’acconto+saldo.
Entro il 16 giugno deve essere pagato l’acconto IMU. La seconda rata/saldo IMU deve essere invece essere pagata entro il 16 dicembre. Il contribuente può anche provvedere al versamento dell’imposta complessivamente dovuta in un’unica soluzione entro il 16 giugno. Salvo eventuale conguaglio in scadenza sempre al 16 dicembre.
Per calcolare l’importo dell’acconto si deve tenere conto dell’aliquota e della detrazione dei dodici mesi dell’anno precedente. Tenendo conto della quota e dei mesi di possesso nel 1° semestre.
Per quanto riguarda il saldo invece, per calcolare l’importo da versare si devono prendere a riferimento le eventuali nuove aliquote e regolamenti 2024 pubblicati sul sito internet del Dipartimento delle finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze, entro lo scorso 28 ottobre.
Il Comune era tenuto a inserire il prospetto delle aliquote e il testo del regolamento, entro il termine del 14 ottobre nel portale del federalismo fiscale.
Saldo IMU. Verifica sulle delibere e sconto sul versamento (quesito)
In base a quanto detto fin qui, se il Comune ha pubblicato le aliquote 2024 in tempo, allora il contribuente dovrà considerarle per calcolare il saldo 2024.
Le aliquote possono essere consultate al seguente link: https://www1.finanze.gov.it/finanze2/dipartimentopolitichefiscali/fiscalitalocale/nuova_imu/sceltaregione.htm
Detto ciò, laddove il Comune non abbia provveduto a rendere disponibili le eventuali nuove aliquote, si pone il dubbio se il versamento del saldo debba avvenire sulla base delle stesse aliquote utilizzate per l’acconto (in tal caso acconto e saldo coincidono), oppure considerando le aliquote base stabilite dalla L.n°160/2019.
Il dubbio sorge perchè, dal prossimo anno, i Comuni dovranno redigere la delibera di approvazione delle aliquote dell’IMU tramite l’applicazione informatica “Gestione IMU” disponibile sul portale del Federalismo Fiscale. Dunque tale obbligo decorre solo dal 2025.
A partire dal prossimo anno, con l’introduzione del prospetto “digitale” per la determinazione delle aliquote, il mancato rispetto delle nuove modalità di approvazione e pubblicazione entro il termine del 28 ottobre comporterà l’applicazione delle aliquote IMU base. Questo regime resterà valido fino a quando il Comune non provvederà ad approvare e pubblicare le aliquote secondo le nuove modalità.
Tuttavia, per quest’anno continueranno ad applicarsi le vecchie regole. Da qui, qualora il Comune non abbia approvato le nuove aliquote, in vista del saldo 2024 si dovranno considerare le aliquote in essere nell’anno d’imposta 2023.
In tal modo acconto e saldo avranno lo stesso importo. A ogni modo ci sono tre errori da evitare sul saldo IMU 2024.
Eventuali ritardi nel pagamento potranno essere regolarizzati in ravvedimento operoso. Non è ammesso invece il ravvedimento frazionato. Ossia pagare un po per volta e rapportare alla quota di tributo versata la sanzione corrispondente. Non è possibile neanche versare tutto il tributo in ravvedimento per poi rimandare il pagamento della sanzione e degli interessi.
Riassumendo…
- Scadenze IMU: l’IMU si versa in due rate: acconto entro il 16 giugno e saldo entro il 16 dicembre, calcolato sulle aliquote aggiornate per l’anno in corso, se pubblicate.
- Aliquote per il saldo: se il Comune non ha pubblicato le aliquote 2024 entro i termini, per il saldo si utilizzano quelle vigenti nel 2023, rendendo acconto e saldo uguali.
- Nuove regole dal 2025: dal prossimo anno, i Comuni dovranno approvare le aliquote tramite il prospetto digitale “Gestione IMU”; in assenza di delibere pubblicate nei termini, si applicheranno le aliquote IMU base.
- Verifica online: le delibere e le aliquote IMU possono essere consultate sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze.