Salute: dopo il bonus psicologo arriva il bonus nutrizionista 2025?

Esiste un'opportunità di risparmio fiscale sulle spese nutrizionali? C'è un bonus come quello psicologo o una detrazione nutrizionista?
2 settimane fa
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detrazione nutrizionista
Foto © Pixabay

In Italia, il crescente interesse per il benessere fisico e mentale ha portato molte persone a rivolgersi a professionisti della salute, inclusi nutrizionisti e psicologi. Mentre l’introduzione del “bonus psicologo” ha offerto un sostegno diretto a chi cerca un supporto psicologico, ci si chiede se esista un’agevolazione simile per le consulenze nutrizionali.

A tal proposito, è giunto in redazione un quesito.

Salve, sono un vostro fedele lettore è sono a chiedere una info di carattere fiscale. Sono già fruitore del c.d. bonus psicologo. Le sedute di psicoterapia mi sono necessarie come supporto al mio percorso di dimagrimento che sto seguendo in autonomia. Lo stesso psicologo tuttavia mi sta vivamente consigliando di rivolgermi anche ad un nutrizionista. Tuttavia, la mia situazione economica attuale non mi consente anche di affrontare questa spesa. Sono a chiedere se, come esiste il bonus psicologo, ad oggi esiste anche un bonus nutrizionista o comunque qualche agevolazione in questo senso.

Cosa dice il legislatore per il bonus nutrizionista

L’introduzione del bonus psicologo ha risposto alle richieste di molte persone di un supporto per le spese legate alla salute mentale.

Questo ha sollevato aspettative per agevolazioni fiscali simili per altri professionisti sanitari, inclusi i nutrizionisti, figure sempre più richieste per la loro importanza nella gestione di diete e piani alimentari personalizzati.

Nonostante le crescenti esigenze per la consulenza nutrizionale, fino ad oggi, e nemmeno nella Legge di Bilancio 2025 in corso di approvazione parlamentare, non è prevista alcuna misura di sostegno economico diretto per le spese nutrizionali.

Tuttavia, è comunque possibile richiedere una detrazione fiscale sulla parcella del nutrizionista, inserendola tra le spese mediche detraibili al 19%. Questa detrazione nutrizionista, sebbene non sia una vera e propria agevolazione economica mirata (come lo è invece il bonus psicologo), offre comunque un’opportunità di risparmio per chi si avvale di servizi nutrizionali.

Come funziona la detrazione nutrizionista

A differenza del bonus psicologo, che è un contributo diretto, la detrazione per le spese nutrizionali rientra tra le spese sanitarie generiche detraibili al 19% della spesa totale.

Questo significa che, presentando le ricevute del nutrizionista nella dichiarazione dei redditi, è possibile recuperare una parte delle somme spese per le consulenze nutrizionali. La detrazione viene applicata sull’importo netto speso, contribuendo quindi a ridurre l’impatto economico delle prestazioni ricevute. L’importo delle spese in esame concorre formare la franchigia di 129,11 euro prevista per le spese sanitarie complessivamente sostenute nell’anno d’imposta.

Documentazione necessaria per ottenere lo sgravio

La procedura per ottenere la detrazione fiscale sui costi del nutrizionista è semplice e richiede solo alcune accortezze. Innanzitutto, non è necessaria una prescrizione medica per poter detrarre la spesa del nutrizionista. Questo è chiarito nella circolare sugli oneri detraibili (Circolare n. 14/E del 2023 dell’Agenzia delle Entrate), che specifica come sia sufficiente conservare e presentare le fatture emesse dal professionista per il servizio reso.

È importante però rispettare determinate modalità di pagamento. Per essere riconosciute come spese detraibili, le fatture devono essere pagate con mezzi tracciabili, quali bancomat, carta di credito, assegno o bonifico bancario. È possibile utilizzare anche strumenti di pagamento elettronici come app di mobile banking, purché si tratti di metodi tracciabili. Tuttavia, non è richiesto effettuare un bonifico “parlante”.

Per le persone che preferiscono pagare in contanti, esiste una possibilità di ottenere comunque la detrazione fiscale, seppur in casi specifici. Secondo le disposizioni vigenti, la spesa pagata in contanti è detraibile solo se la prestazione nutrizionale è stata effettuata in una struttura sanitaria pubblica o in una struttura privata accreditata presso il Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Perché la detrazione nutrizionista è importante

L’importanza di poter detrarre le spese nutrizionista non è solo economica, ma anche sociale. La crescente attenzione degli italiani verso un’alimentazione sana e bilanciata riflette una consapevolezza maggiore riguardo alla prevenzione e alla gestione delle patologie legate all’alimentazione.

La detrazione nutrizionista rappresenta un segnale positivo, che incoraggia le persone a investire nella propria salute attraverso un’assistenza professionale che possa supportare uno stile di vita sano e sostenibile.

Ottenere una detrazione sulle spese nutrizionali, infatti, significa avere un aiuto tangibile che può alleggerire il bilancio familiare, soprattutto per chi si trova a dover gestire situazioni croniche o complesse che richiedono un’attenzione continua all’alimentazione.

Suggerimenti per non perdere la detrazione nutrizionista

Per trarre il massimo beneficio dalla detrazione nutrizionista, ecco alcuni consigli utili:

  • Conservare tutta la documentazione: archiviare in modo ordinato le fatture e le ricevute delle prestazioni del nutrizionista facilita il processo di dichiarazione e garantisce la possibilità di detrarre tutte le spese ammissibili.
  • Utilizzare metodi di pagamento tracciabili: pagare con strumenti tracciabili è sempre consigliabile, in quanto offre maggiori garanzie e semplifica il recupero della documentazione per la dichiarazione dei redditi.
  • Valutare le strutture accreditate SSN: per chi preferisce o ha la necessità di pagare in contanti, scegliere un nutrizionista che operi in una struttura pubblica o accreditata dal SSN consente di ottenere comunque la detrazione.
  • Consultare un Commercialista o CAF: se si hanno dubbi sulle modalità di detrazione, rivolgersi a un professionista può aiutare a ottimizzare il risparmio fiscale e a chiarire eventuali quesiti.

Ad ogni modo, la detrazione nutrizionista ci sarà anche per spese 2025 e anni a seguire.

Riassumendo

  • La detrazione nutrizionista permette uno sconto fiscale del 19% sulle spese nutrizionali.
  • Non serve prescrizione medica; basta conservare le fatture per la dichiarazione dei redditi.
  • La detrazione è valida solo con pagamenti tracciabili come bancomat, assegno o bonifico.
  • I pagamenti in contanti sono detraibili solo per strutture pubbliche o accreditate SSN.
  • La detrazione sostiene il benessere e l’accesso a servizi nutrizionali professionali.
  • Consultare un commercialista aiuta a massimizzare i benefici della detrazione nutrizionista.

 

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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