A San Valentino gli innamorati sono in festa. La ricorrenza del 14 febbraio di ogni anno è dedicata all’amore romantico. I single e le coppie. E quando parliamo di persone single non significa che non possano essere innamorate. Ovviamente ci riferiamo ai single intesi in senso “anagrafico”, ossia non sposati, non conviventi di fatto. Il giorno dell’amore è anche occasione per ricordarsi che chi è single e chi è accoppiato può essere chiamato a pagare più o meno tasse rispetto all’altro.
Ma chi vive da solo, che sia innamorato o meno, non è detto che paghi più o meno tasse rispetto ad una coppia (innamorata o meno).
Oggi, 14 febbraio 2024, si scambiano biglietti, fiori, cioccolatini o altre forme di doni per esprimere amore o affetto reciproco. Domani, gli stessi innamorati, che conducano una vita da soli o di coppia, saranno chiamati comunque a pagare le imposte all’erario italiano. Uno scambio non di affetto, ma di IRPEF, IMU, TARI, Canone Rai, Bollo auto.
I single tra IMU, canone RAI e altre tasse
Secondo recenti studi ISTAT, oggi, un nucleo familiare su tre è composto da una sola persona. In alcuni casi è una scelta, in altri casi è conseguenza di divorzio o separazione. In altri casi si aspetta l’anima gemella.
Il nucleo familiare composto da una sola persona lo si definisce single dal punto di vista anagrafico, familiare e, in alcuni casi, anche fiscale. Ma non da un punto di vista dell’amore. Chi vive da solo non è detto che NON abbia dall’altro lato l’innamorata o l’innamorato che anch’esso formi un nucleo familiare single o che faccia parte di nucleo familiare NON single.
Si pensi, ad esempio, ad Antonio che non ha figli e vive da solo formando un nucleo familiare a sé, innamorato di Francesca che vive ancora con i genitori.
Oppure si pensi al canone RAI, la tassa sul possesso della TV in casa. Nell’esempio di cui sopra, Antonio deve pagare il canone perché in casa ha il televisore. Francesca non deve pagarlo, in quanto lo paga già il genitore.
I bonus
Chi vive da solo, deve però tener conto anche di altri aspetti. La possibilità di accedere o meno a bonus. In alcuni casi, ad esempio, il legislatore fiscale riserva dei bonus o sussidi a nuclei familiari composti da due o più soggetti.
Si pensi all’assegno unico figli. Chi è solo e non ha figli non ha diritto a tale sussidio. Chi, invece, ha figli, che sia single o meno, che sia innamorato o meno, ne ha diritto.
Oppure si pensi al bonus mamma. Se la mamma è single e ha figli può averne diritto. La lavoratrice single senza figli non può averlo.
L’ISEE tra single e coppie
Essere single non comporta, inoltre, il cumulo di redditi. Chi forma un nucleo familiare single avrà il suo ISEE in cui confluiscono solo i suoi redditi e i suoi patrimoni e ciò anche se questi è innamorato e regala fiori alla sua amata. Chi, invece, è una coppia sposata avrà un ISEE in cui confluiscono redditi e patrimonio di entrambi ed anche dei figli se ci sono.
Ciò, tuttavia, non significa per forza di cose ISEE più alto. Può darsi che chi è single sia più o meno ricco rispetto a chi è coniugato.
Andare a vive da soli, non significa nemmeno a volte essere single per il fisco. Si pensi al figlio che va a studiare a Milano vivendo lì in affitto ma continua a far parte del nucleo familiare del genitore. In questo caso, fiscalmente, se ci sono i requisiti, lo studente non forma nucleo “single” ma può ancora considerarsi a carico del genitore il quale potrà continuare a detratte le spese sostenute per suo conto (ad esempio, la retta universitaria pagata per farlo studiare).
Insomma, San Valentino è per gli innamorati romantici, non per il fisco e nemmeno per lo Stato.