Sanatoria cartelle, quale strada per chi non può pagare

Diverse sono le strade percorribili per chi non può permettersi di pagare tutto e subito l’importo dovuto a seguito della sanatoria cartelle
2 anni fa
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Foto © Pixabay

Se arriva una cartella di pagamento è perché in passato non si è pagato qualche imposta, qualche tassa o qualche multa. E se non si è pagato è perché non c’erano soldi per farlo. E se non c’erano soldi nel momento in cui bisognava pagare il tributo è probabile che non ci siano nemmeno quando arriva la cartella.

A tendere la mano c’è però il legislatore che negli anni ha pensato a diverse edizioni della c.d. sanatoria cartelle (o rottamazione cartelle). L’ultima edizione è quella inserita nella Legge di bilancio 2023 (rottamazione quater).

In sostanza viene data possibilità di pagare solo la quota capitale del debito verso il fisco, risparmiando, invece, sanzione ed interessi. Questa edizione prevista con la manovra 2023 si può applicare a quelle cartelle che hanno ad oggetto debiti contenuti nei carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.

Ma chi non ha i soldi nemmeno per pagare solo la quota capitale del debito quale strada può intraprendere per alleggerire la propria posizione?

Diciamo subito che diverse sono le soluzioni possibili per loro.

Sanatoria cartelle, la soluzione per chi non può pagare tutto e subito

Innanzitutto occorre dire come funziona la sanatoria cartelle 2023. Chi vuole godere di questa possibilità deve dare domanda all’Agente riscossione entro il 30 aprile 2023. L’Agente riscossione poi comunicherà, entro il 30 giugno 2023, se la domanda è accolta o respinta.

Trovi qui le istruzioni operative per la domanda rottamazione quater.

Da precisare è che la sanatoria cartelle può essere chiesta anche per quelle non ancora notificate. Ad ogni modo, detto ciò, nella domanda il richiedente deve indicare come intende pagare l’importo che sarà dovuto a seguito dell’adesione. La scelta può essere tra pagamento in unica soluzione o a rate.

Per chi, dunque, non ha una liquidità tale da poter pagare tutto e subito, può scegliere il pagamento rateale.

È possibile scegliere massimo 18 rate, con le seguenti scadenze:

  • 31 luglio 2023 e 30 novembre 2023, rispettivamente per la prima e seconda rata
  • le restanti rate, invece, andranno pagate il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024.

Un piano di rateizzo della durata massima di 5 anni. Chi sceglie di pagare a rate però dovrà considerare che le prime due rate devono essere pari ciascuna al 10% dell’importo totale da versare. Inoltre sulle rate successive alla prima sono dovuti interessi al 2% a partire dal 1° agosto 2023.

Chi sceglie di pagare in unica soluzione, invece, dovrà pagare entro il 31 luglio 2023.

Quale soluzione per chi non paga il dovuto

Sia in caso di pagamento in unica soluzione che a rate sono previsti 5 giorni di tolleranza. Quindi, si può pagare anche entro 5 giorni successivi senza nessuna conseguenza.

Se non si paga (anche una sola rata) nemmeno entro i 5 giorni successivi allora si decade dal beneficio della sanatoria cartelle. Questo significa che poi bisognerà pagare anche sanzione ed interessi. Ad ogni modo i pagamenti già fatti sono considerati come acconti.

Nulla però è perduto. Infatti, chi decade dalla sanatoria cartelle può chiedere la rateizzazione ordinaria del debito residuo.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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