Come abbiamo avuto modo di chiarire più volte, dall’attuale sanatoria in vigore restano esclusi i tributi locali regionali e comunali, come il bollo auto, le multe e le tasse sulla casa (IMU, TASI e TARI). L’idea però è quella di prevedere una seconda possibilità e includere, questa volta, anche queste voci. Una conferma che stanno aspettando tutti coloro che hanno debiti in sospeso per il pagamento di queste imposte. Il condizionale resta d’obbligo perché continui rinvii stanno rallentando l’iter di approvazione del cd decreto Crescita.
Rottamazione debiti locali: multe, bollo, IMU, TASI e TARI
Va chiarito in primo luogo che saranno i Comuni a decidere in modo discrezionale se aderire o meno alla rottamazione dei tributi locali. Non sarà quindi possibile in tutta Italia e ci saranno differenze territoriali proprio perché si tratta di tributi locali. In caso di adesione la misura andrà approvata entro e non oltre 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto fiscale). La nuova sanatoria, che in sostanza rappresenterebbe un’estensione della definizione agevolata già riconosciuta per le cartelle dal 2000 al 2017, riguarderebbe quindi i tributi locali (regionali e comunali) . Aderendo alla sanatoria sarà possibile regolarizzare la propria situazione pagando la somma per intero ma senza l’applicazione di sanzioni. Il meccanismo alla base quindi ricalca quello della rottamazione ter.
E’ anche possibile richiedere la rateizzazione dei pagamenti ma, in ogni caso, l’ultima rata non potrà andare oltre il 30 settembre 2021. Saltare una rata, o anche pagarla in ritardo, comporterebbe, stando alla lettera delle disposizioni, la decadenza dal beneficio della rottamazione (eventuali somme già pagate nelle rate precedenti saldate puntualmente andrebbero in questo caso a coprire il debito residuo).
Per approfondimenti sulla sanatoria già in atto leggi la guida:
Quali debiti rientrano nella pace fiscale e come richiederla