Se la rottamazione delle cartelle è una misura largamente conosciuta e ormai popolarissima, meno lo è la sanatoria degli errori formali. Eppure è pur sempre un valido strumento che consente ai contribuenti di mettersi in regola con delle questioni fiscali che se lasciate appese, rischiano di peggiorare la situazione. E allora perché non sfruttare tutto ciò che la legge di Bilancio del 2023 ha introdotto in favore dei contribuenti con problematiche di questo genere?
“Salve, volevo solo un chiarimento. Non ho capito bene cos’è questa sanatoria degli errori formali che con 200 euro permette di regolarizzarsi con il Fisco.
Sanatoria in scadenza, entro il 31 dicembre pagando 200 euro il contribuente può mettersi in regola
Il 31 ottobre dal punto di vista fiscale è diventata una data da cerchiare in rosso sul calendario. Perché è prevista la prima scadenza delle rate della rottamazione. Una scadenza utile anche per chi ha deciso di non pagare a rate, ma tutto insieme in unica soluzione. A dire il vero c’è un periodo di tolleranza di 5 giorni che premette, a chi non ha liquidità, di poter pagare, senza finire nella decadenza dalla rottamazione, entro il 5 novembre.
Ma cambia poco, perché è il 31 ottobre prossimo la data da ricordarsi. Ed è la stessa data che riguarda la sanatoria degli errori formali. Un altro provvedimento che rientra in quella specie di nuova Pace Fiscale che il governo Meloni ha deciso di introdurre con la sua prima legge di Stabilità, cioè con la Manovra finanziaria 2023.
Ecco cosa fare entro la fine di ottobre
Sta per arrivare alla scadenza la sanatoria degli errori formali. Infatti entro il 31 ottobre è previsto il pagamento di 200 euro tramite modello F24 per quei contribuenti che possono rientrare in quest’altra misura utile alla regolarizzazione della loro posizione.
Anche a rate i 200 euro?
Anche per la sanatoria errori formali il vantaggio è notevole, perché consente di pagare solo 200 euro e anche in due rate. La seconda a marzo 2024. Però va detto che la via della sanatoria di questi errori formali, si può usare solo se queste irregolarità non sono rilevanti sulla base imponibile, sulla liquidazione e sul pagamento delle imposte. Quindi, errori che riguardano dichiarazioni annuali non conformi ai modelli approvati, errori nei dati del contribuente, irregolarità nella presentazione delle liquidazioni IVA e così via dicendo.