A partire dal 1° luglio 2022, è diventato operativo il meccanismo sanzionatorio per gli esercenti che si rifiutano di accettare transazioni tramite pos.
In sostanza, tutti i soggetti che forniscono un’attività di cessione di beni e servizi non potranno più rifiutare i pagamenti con carta.
Tale norma, secondo molti esperti, sarà un vero e proprio fallimento. Innanzitutto, le sanzioni non sono poi così alte; Inoltre, ancor più importante, i controlli non saranno effettuati a campione dagli organi preposti, ma potranno essere effettuati solo dopo la denuncia del cliente al quale è stato rifiutato tale tipo di pagamento.
Pos, a quanto ammontano le sanzioni e chi dovrà pagarle?
A decorrere dal 30 giugno 2022, così come previsto dal decreto legge n. 36 (il cosiddetto decreto Pnrr due”), “nei casi di mancata accettazione di un pagamento, di qualsiasi importo, effettuato con una carta di pagamento (…) si applica nei confronti del medesimo soggetto la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma pari a 30 euro, aumentata del 4 per cento del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento”.
Tale obbligo non si applicherà soltanto agli esercenti attività commerciali, ma a tutti coloro che vendono un bene o un servizio al pubblico; compresi, ovviamente, anche i tassisti e i liberi professionisti. In un solo caso, ad ogni modo, le sanzione non si applicano, ossia quando sussiste una «oggettiva impossibilità tecnica». Ma chi sarà tenuto ad accertare le possibili violazioni di chi rifiuta il pagamento tramite pos?
Chi e come accerterà le violazioni e perché già si parla di un vero e proprio flop
L’accertamento, com’è ovvio, spetterà agli organi di polizia. Il problema è che questi possono scattare solamente dopo la denuncia del cliente al quale è stato rifiutato un pagamento con carta. Non tutti, ovviamente, saranno disposti a farlo.
Per tale motivo, secondo molti osservatori, nonostante la piena operatività di tale meccanismo, lo stesso sarà difficilmente attuabile. Gli accertamenti dovrebbero essere fatti a campione direttamente dagli organi di controllo preposti. Solo in questo caso si potrebbero ottenere i risultati sperati.