Per assicurare le necessarie misure a sostegno dell’economia colpita da coronavirus, il governo Conte sta per varare un decreto per sospendere il pagamento di tasse e bollette. Ma non è solo l’Italia coinvolta in questa lotta estenuante contro i danni derivanti dalla diffusione dell’epidemia.
Ormai è confermato che il contagio ha raggiunto e colpito mezzo mondo mettendo in seria difficoltà la crescita economica globale. Così anche gli Stati Uniti corrono ai ripari in materia fiscale, al pari di quanto già fatto dalla Cina e di quello che sta per accadere in Italia.
Anche gli USA verso lo stop a pagamento tasse
È probabile che l’amministrazione del presidente Usa, Donald Trump, proroghi la scadenza dei termini per il pagamento delle imposte fissata al 15 aprile, nell’ambito di uno sforzo per mitigare gli effetti del coronavirus sulle famiglie e le imprese statunitensi, ha riferito un funzionario. Né la decisione di prorogare la scadenza né i meccanismi di funzionamento di tale estensione sono ancora definitivi. Normalmente, le persone devono pagare le tasse dell’anno precedente entro il 15 aprile o rischiano di incorrere in penali. Le persone possono già ottenere estensioni fino a metà ottobre per presentare le loro dichiarazioni dei redditi purché abbiano pagato in tempo, entro la metà di aprile. Questa decisione andrebbe oltre.
Dichiarazione dei redditi slitta in autunno
La proroga della scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi rappresenterebbe una sorta di prestito ponte per gli individui e le imprese che si trovano ad affrontare blocchi a causa del virus. I funzionari del Tesoro stanno ancora valutando fino a che punto la scadenza possa essere rinviata e chi potrebbe ottenere l’estensione, ha detto una fonte. I funzionari ritengono di avere l’autorità legale per esonerare dalle penali dovute in caso di pagamenti in ritardo delle imposte se verrà rinviata la data di presentazione delle dichiarazioni dei redditi e stanno valutando se sarà possibile rinunciare agli interessi.
Azzeramento delle tasse sul lavoro
Il presidente USA Trump presenterà al Congresso una proposta per ridurre fino a zero le imposte sui redditi da lavoro (pay roll tax). Una misura temporanea, valida fino alla fine dell’anno. In sostanza l’intervento riguarda quella parte delle imposte sul reddito alle persone fisiche, ossia le tasse previdenziali del programma chiamato Social Security (circa il 12,4%) e i contributi sanitari per il programma Medicare (il 2,9%) applicate sulle buste paga dei lavoratori dipendenti e suddivise equamente tra lavoratori e aziende. La misura porterebbe notevoli benefici nelle tasche degli americani, soprattutto della classe media, ma avrebbe pesanti ripercussioni sul bilancio federale. E’ ovvio che si tratta di una proposta che somigli più a uno slogan elettorale visto che a novembre si terranno le elezioni presidenziali, ma è anche vero, del resto, che l’emergenza sanitaria impone interventi urgenti a sostegno anche delle famiglie oltreoceano.