Giugno, già in tempi non sospetti, è stato da sempre considerato il mese di fuoco per quanto riguarda le scadenze fiscali.
È il mese, ad esempio, del versamento delle imposte “auto liquidate”, come Irpef, Ires e Irap, ma quest’anno, come se non bastasse, la situazione sarà ancora più difficile.
I contribuenti saranno chiamati, infatti, a far fronte anche dei pagamenti degli adempimenti fiscali che, con il cura Italia e il decreto liquidità, sono stati posticipati proprio a giugno.
Ecco così servito quello che si annuncia essere il mese più difficile di tutta l’emergenza Coronavirus, ovviamente, sul piano economico e fiscale.
Scadenze fiscali di giugno
Come già detto, oltre che far fronte ai pagamenti fiscali in scadenza a giugno, i contribuenti saranno chiamati al pagamento anche di tutte le imposte tasse e contributi non versati nel mese di marzo, aprile e maggio.
Ricordiamo che, con i decreti di marzo e aprile, il governo ha posto in essere una serie di proroghe delle scadenze dei versamenti dei vari adempimenti fiscali, compresi il pagamento delle rate della cosiddetta “Pace Fiscale”.
Dunque, un vero e proprio giugno di fuoco, con il versamento delle imposte autoliquidate (irpef, ires e irap), ma anche Imu, Iva e le rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio, sia quelle in scadenza, che gli arretrati di marzo, aprile e maggio.
C’è da dire, comunque, che il Governo, con molta probabilità, potrebbe intervenire con successivi decreti allo scopo di alleggerire il carico fiscale di giugno, che rischia di essere una vera e propria ecatombe per molti contribuenti italiani, soprattutto per le imprese, già messe in ginocchio da questa grave crisi.
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