Scadenze fiscali dicembre 2017: calendario tasse di Natale da pagare entro fine anno

Scadenze fiscali dicembre 2017: tutte le tasse da pagare a Natale con gli auguri del Fisco.
7 anni fa
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Panoramica delle scadenze fiscali dicembre 2017: siamo giunti al consueto, e purtroppo inevitabile, appuntamento con le tasse del mese. Ottobre e novembre sono stati due mesi impegnativi per le scadenze fiscali: dicembre 2017 presenta meno tasse da pagare e questa è una prima buona notizia. Ecco le date da segnare sul calendario fiscale.

Imu e Tasi dicembre 2017: come conviene pagare

Sicuramente l’appuntamento di dicembre più importante e temuto dai contribuenti è quello del 16 dicembre: termine per il saldo di Imu e Tasi sulle seconde case (prima casa solo se di lusso e quindi classificata come A1, A8 o A9).

L’importo Imu e Tasi dovuto può essere versato con bollettino sul conto corrente postale (“1008857615” per l’Imu e “1017381649” per la Tasi) o tramite modello F24 (in questo caso i codici tributo sono “3958” per la Tasi e “3912” per l’imu). La seconda opzione è normalmente più conveniente per chi ha più immobili in Comuni diversi perché il modello F24 permette un unico versamento mentre se si paga con i bollettini bisogna farne uno per ogni casa. Un altro vantaggio del pagamento Imu e Tasi con il modello F24 rispetto ai bollettini postali è che si può effettuare la compensazione con eventuali crediti fiscali per ridurre o annullare l’importo Imu e Tasi da pagare.
Attenzione è bene fare chiarezza sui bollettini per i pagamenti: i contribuenti non riceveranno a casa nessun cedolino quindi dovranno procedere al calcolo dell’importo.

Imu e Tasi in modo autonomo tenendo a mente che dalla cifra dovuta per l’anno 2017 occorrerà detrarre quanto già versato a titolo di acconto entro il 16 giugno.

Acconto IVA dicembre 2017: scadenza e soggetti obbligati

Entro il 27 dicembre va effettuato il versamento dell’acconto IVA 2017, a prescindere che l’azienda avesse optato per la liquidazione mensile o trimestrale. Ricordiamo che i metodi a disposizione per procedere con il calcolo dell’acconto IVA sono tre: metodo storico, previsionale oppure analitico.

La considerazione di quale sia più conveniente può variare di azienda in azienda. La differenza fondamentale da tenere a mente quando si fa questo ragionamento di opportunità è che chi opta per il metodo storico dovrà versare l’88% dell’importo complessivamente dovuto l’anno precedente, il metodo previsionale invece si basa su una stima delle operazioni che l’azienda ritiene di effettuare fino al 31 dicembre (sempre con la percentuale dell’88%) e infine quello analitico consente il versamento di quanto complessivamente dovuto sulla base delle operazioni effettuate fino al 20 dicembre con un acconto IVA pari al 100% dell’importo.

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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