Al 30 novembre deve essere pagata la 2° rata dell’acconto Irpef 2021. Sempre nel mese di novembre ci sono altre scadenze fiscali partita Iva. Infatti, entro il 16, le partite iva che hanno rateizzato l’importo dovuto a titolo di 1° acconto 2021 e di saldo Irpef 2020, dovranno pagare l’ultima rata. Anche se hanno beneficiato della proroga di cui al decreto Sostegni-bis.
Sono tenuti a pagare anche coloro che rischiano di chiudere la loro attività nel 2022 causa crisi Covid-19?
Al 30 novembre il 2° acconto e non solo
In generale, i versamenti delle imposte sui redditi (Irpef o Ires) sono effettuati con il meccanismo del saldo relativo all’anno oggetto della dichiarazione e dell’acconto per l’anno successivo.
L’acconto Irpef è dovuto se l’imposta dichiarata in quell’anno (riferita, quindi, all’anno precedente), al netto delle detrazioni, dei crediti d’imposta, delle ritenute e delle eccedenze, è superiore a 51,65 euro.
L’acconto deve essere versato in una o due rate, a seconda dell’importo:
- unico versamento, entro il 30 novembre, se l’acconto è inferiore a 257,52 euro,
- due rate, se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro.
La prima pari al 40% entro il 30 giugno (insieme al saldo), la seconda – il restante 60% – entro il 30 novembre.
Saldo e prima rata dell’acconto delle scadenze fiscali P.Iva e non. possono essere rateizzate. Fino ad un max di 6 rate.
Indicazioni operative rinvenibili sia nelle istruzioni alla compilazione delle dichiarazione dei redditi sia sul portale dell’Agenzia delle entrate
Inoltre, oltre al saldo al 30 novembre, sempre nel stesso mese, entro il 16, le partite iva che hanno rateizzato l’importo dovuto a titolo di 1° acconto Irpef 2021 e di saldo Irpef 2020, dovranno pagare la 6° rata (chi ha pagato la 1° rata al 30 giugno), la 5° rata per chi ha pagato la prima rata al 30 luglio.
Paga anche chi rischia di chiudere nel 2022?
E’ lecito chiedersi se sono tenuti a pagare anche coloro che rischiano di chiudere la loro attività nel 2022 causa crisi Covid-19?
Le imprese e i professionisti in crisi sono tantissimi purtroppo.
Ad ogni modo, non c’è alcuna buona notizia.
Anche chi rischia di chiudere la propria attività nel 2022, dovrà rispettare le scadenze fiscali partita iva di novembre per le rate del saldo 2020 e dei due acconti 2021.