Acronimo di “Imposta Municipale Propria“, l’Imu è a carico dei proprietari di immobili, di aree edificabili e di terreni agricoli. I soggetti interessati devono provvedere ad effettuare il relativo versamento entro determinate scadenze, onde evitare di dover pagare pesanti sanzioni. Ma quando scade il pagamento dell’IMU nel 2024, quali sono le modalità di pagamento disponibili e soprattutto cosa succede in caso di ritardo? Ecco cosa c’è da sapere in merito.
Cos’è l’IMU
Grazie al Decreto legislativo numero 23 del 14 marzo 2011 è stata introdotta l’IMU.
Chi è esentato dal pagamento dell’IMU
Si ha diritto all’esonero dal pagamento dell’IMU sulla prima casa e relative pertinenze. Come già detto, però, non si ha diritto all’esonero sulla prima casa nel caso in cui si tratti di immobili di lusso. L’esonero dal pagamento dell’Imposta Municipale Propria viene riconosciuto anche per gli alloggi sociali e la casa coniugale assegnata al coniuge in seguito ad una separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio.
Riconosciuto l’esonero anche per le cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale, così come sugli immobili posseduti, e non concessi in locazione, dal personale in servizio permanente appartenente alle Forze armate, alle Forze di polizia ad ordinamento militare, dipendenti delle Forze di polizia ad ordinamento civile, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e personale appartenente alla carriera prefettizia.
Agevolazioni IMU: chi ha diritto ad una riduzione
In determinati casi si ha diritto a delle agevolazioni che permettono di pagare un importo più basso. Ad esempio, come stabilito dall’articolo 1, comma 747 della legge numero 160 del 27 dicembre 2019, si ha diritto ad una riduzione del 50% della base imponibile IMU per i fabbricati di interesse storico o artistico e per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati. L’inagibilità o inabitabilità devono essere accertate dall’ufficio tecnico comunale. Ciascun Comune può stabilire in autonomia dei casi di riduzione o esonero. Si invita pertanto a rivolgersi agli enti territoriali di competenza per ottenere maggiori informazioni in merito e conoscere eventuali agevolazioni o esenzioni a cui poter eventualmente accedere.
Le date principali per il 2024: scadenza dell’acconto e del saldo
Il versamento dell’IMU può essere effettuato entro il 16 giugno in un’unica rata. In alternativa è possibile pagare in due rate. Di queste la prima, che rappresenta l’acconto, deve essere pagata entro il 16 giugno di ogni anno. La seconda rata, che rappresenta il saldo, scade il 16 dicembre. Nel caso in cui uno di questi giorni cada di sabato o domenica, la data di scadenza slitta al lunedì successivo. Ad esempio il 16 giugno 2024 è caduto di sabato e per questo motivo i soggetti interessati hanno avuto tempo fino al 17 giugno per pagare l’IMU.
Soffermandosi sul pagamento in due rate, ricordiamo che con quella di giugno si paga l’IMU dovuta per il primo semestre, calcolata tenendo conto delle aliquote e agevolazioni stabilite dal Comune l’anno prima.
Modalità di calcolo dell’Imposta Municipale Propria
Onde evitare spiacevoli sorprese può essere utile sapere come calcolare l’IMU. Per svolgere questa operazione è fondamentale conoscere alcuni dati come la rendita catastale dell’immobile. Quest’ultima deve essere rivalutata per il coefficiente, il quale è differente a seconda del tipo di immobile. A titolo di esempio ricordiamo che per gli immobili della categoria catastale A, C/2, C/6 e C/7 il moltiplicatore è 160, ad eccezione della categoria A/10 per il cui moltiplicatore è pari a 80.
Si ottiene così la base imponibile su cui deve essere applicata la percentuale dell’aliquota comunale. Quest’ultima oscilla dallo 0,4% allo 0,76% e risulta essere differente a seconda del Comune di riferimento. In caso di dubbi, comunque, il consiglio è di rivolgersi alle sedi territoriali competenti o ad un CAF per avere maggiori delucidazioni in merito.
Cosa succede se si paga in ritardo?
I soggetti che pagano un importo più basso del dovuto o addirittura effettuano il versamento in ritardo devono fare i conti con delle sanzioni e interessi. Questi, ovviamente, sono maggiori all’aumentare dei giorni di ritardo rispetto alla data originaria di scadenza. Prima che il ritardo o gli errori vengano constatati e contestati dalle autorità competenti, il contribuente può mettersi in regola in via spontanea attraverso il ravvedimento operoso. A tal proposito ricordiamo che con il decreto legislativo numero 87 del 14 giugno 2024 è stato riformato il sistema sanzionatorio tributario. Per questo motivo le sanzioni per ravvedimento operoso sono differenti a seconda che la violazione abbia avuto luogo fino al 31 agosto 2024 oppure a partire dal 1° settembre 2024.
Ravvedimento operoso: le sanzioni per le violazioni a partire dal 1° settembre 2024
A partire dal 1° settembre 2024 le sanzioni per ravvedimento operoso sono le seguenti:
- 0,083% giornaliero per ravvedimenti entro quattordici giorni dalla data originaria di scadenza;
- 1.25% per pagamenti che hanno luogo dopo il quattordicesimo giorno ed entro trenta giorni;
- 1.39% per ravvedimenti svolti dopo il trentesimo giorno ed entro novanta giorni dalla scadenza;
- 3,125%, ovvero 1/8 della sanzione minima, per ravvedimenti effettuati dopo novanta giorni ed entro il termine di presentazione della dichiarazione, in caso di dichiarazione periodica o entro un anno dalla scadenza;
- 3,572%, ovvero 1/7 della sanzione minima, per pagamenti successevi all’anno;
- 4.17%, ovvero 1/6 della sanzione minima, se il soggetto interessato decide di mettersi in regola trascorsi due anni dalla data originaria di scadenza del pagamento dell’IMU.
Ravvedimento operoso: le sanzioni per le violazioni fino al 31 agosto 2024
Per le violazioni fino al 31 agosto 2024 si continua ad applicare le seguenti sanzioni:
- 0,1% in più per ogni giorno di ritardo se il pagamento viene effettuato entro quattordici giorni dalla data originaria di scadenza;
- 1,5% in caso di ritardo tra il quindicesimo e il trentesimo giorno;
- 1,67% per pagamenti effettuati tra il trentunesimo ed il novantesimo giorno;
- fino al 3,75% in caso di ritardo superiore a 90 giorni e fino a massimo dodici mesi;
- 4,29%, per ravvedimenti effettuati dopo l’anno;
- fino al 5% per ravvedimenti svolti dopo due anni dalla data originaria di scadenza del pagamento dell’IMU.
Modalità di pagamento e consigli pratici
Sia nel caso in cui si decida di optare per il pagamento in due rate piuttosto che in un’unica soluzione, le modalità di pagamento disponibili sono le stesse.
Come compilare il modello F24 per Imu in ritardo
Una volta calcolato le sanzioni e gli interessi da pagare è possibile effettuare il versamento tramite modello F24. A tal fine bisogna avere l’accortezza di compilare la sezione “Imu ed altri tributi locali”. È fondamentale indicare il codice catastale del proprio Comune che, a titolo di esempio, per Roma è H501. A questo punto si deve barrare la casella “Ravv.”, ovvero ravvedimento operoso e indicare se è un acconto oppure un saldo. Sempre sul modello F24, inoltre, bisogna indicare il codice tributo corretto, tenendo conto dell’immobile di proprietà. Come riportato sul sito dell’Agenzia delle Entrate i codici tributo da considerare sono i seguenti:
- 3912 – imposta municipale propria su abitazione principale e relative pertinenze – comune;
- 3913 – imposta municipale propria per fabbricati rurali ad uso strumentale – comune;
- 3914 – imposta municipale propria per i terreni – comune;
- 3915 – imposta municipale propria per i terreni – stato;
- 3916 – imposta municipale propria per le aree fabbricabili – comune;
- 3917 – imposta municipale propria per le aree fabbricabili – stato;
- 3918 – imposta municipale propria per gli altri fabbricati – comune;
- 3919 – imposta municipale propria per gli altri fabbricati – stato;
- 3923 – imposta municipale propria – interessi da accertamento – comune;
- 3925 – imposta municipale propria per gli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale d – stato;
- 3930 – imposta municipale propria per gli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale d – incremento comune.
È necessario indicare anche il periodo di imposta di riferimento e il numero di immobili.
Consigli per evitare errori e ritardi nel pagamento dell’IMU
Onde evitare errori e ritardi nel pagamento dell’IMU può essere opportuno rivolgersi ad un esperto del settore, come ad esempio un CAF. Nel caso in cui ci si ritrovi alle prese con delle difficoltà economiche, tali da non riuscire a pagare l’imposta entro la data di scadenza, si consiglia di rivolgersi all’amministrazione comunale di competenza per richiedere se è possibile beneficiare di qualche aiuto. Alcuni Comuni, ad esempio, offrono la possibilità di rateizzare il debito. È fondamentale controllare se il proprio Comune offre delle misure a sostegno delle persone economicamente più bisognose ed, eventualmente, le relative modalità di richiesta.
Conclusione
L’IMU è un’imposta che pesa sulle tasche di molte famiglie. Restare informati sulle relative date di scadenza è fondamentale per effettuare il pagamento in regola, evitando così pesanti sanzioni. In caso di difficoltà può essere opportuno rivolgersi al Comune per capire se vi sia la possibilità di beneficiare di qualche agevolazione, oltre a mettersi in regola con il ravvedimento operoso.
Riassumendo…
- Acronimo di “Imposta Municipale Propria”, l’Imu è a carico dei proprietari di immobili, di aree edificabili e di terreni agricoli.
- In determinati casi si ha diritto all’esenzione o ad una riduzione dell’importo da pagare.
- Il pagamento può essere effettuato in un’unica soluzione oppure in due rate.
- Le date di scadenze da ricordare sono 16 giugno e 16 dicembre.
- Il pagamento può essere effettuato tramite piattaforma PagoPa, servizio di home banking o modello F24.