Sciopero fiscale di bar e ristoranti: prima i ristori poi le tasse

I bonus del decreto ristori si fanno attendere ma le tasse non aspettano: è sciopero fiscale
4 anni fa
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Ci sono soprattutto bar, ristoranti e pizzerie tra le attività associate a Mio Italia, Movimento Imprese Ospitalità di Federturismo Confindustria che hanno aderito allo sciopero fiscale indetto a partire da ieri, lunedì 1° febbraio, per protestare contro i ritardi nell’erogazione dei bonus promessi con il Decreto Ristori per i ristoranti chiusi. Si chiama GAME OVER. Come a dire “niente più giochetti”. Non c’è più voglia di scherzare, evidentemente, su una crisi che sta mietendo ogni giorno sempre più vittime tra le attività di ristorazione e non solo.

Non ce la facciamo più. Non abbiamo liquidità e non possiamo continuare a versare le tasse allo Stato che ci sta facendo fallire favorendo le multinazionali. Siamo costretti a difenderci

Questo l’amaro sfogo di Paolo Bianchini, presidente di MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità. I numeri che riporta confermano una situazione molto critica per il settore della ristorazione e, più in generale, della somministrazione di alimenti e bevande. Nel 2020 le aziende rappresentate dal movimento hanno fatto registrare una perdita media del fatturato dichiarato del 55% rispetto al 2019. Tradotto in euro parliamo di 45 miliardi di Pil del nostro Paese.

Non c’è solo la polemica per i bonus del decreto Ristori, in alcuni casi non pervenuti. Nelle parole dei protestanti si scorge, soprattutto, la voglia di tornare a lavorare “normalmente”.

Niente tasse se i ristoranti restano chiusi a cena?

Asporto e consegna a domicilio (e nel migliore dei casi l’apertura a pranzo) non bastano evidentemente a tamponare le perdite dovute alla pandemia che ormai si protrae da quasi un anno salvo qualche breve parentesi di respiro. La richiesta è quella di concedere l’apertura di pizzerie e ristoranti a cena, ovviamente nel rispetto delle regole di sicurezza e igiene anti Covid. Fino ad allora è indetto lo sciopero fiscale: chi aderisce non pagherà le tasse dell’attività.

“Invitiamo tutti i colleghi del Paese, non iscritti a Mio Italia, a scioperare con noi”, conclude Paolo Bianchini sperando che i diretti interessati facciano sentire la loro voce uniti in questa battaglia contro la pressione fiscale che non guarda in faccia la pandemia.

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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