Niente “sconto danese” per Banco BPM, cosa succede ora con Unicredit?

Lo "sconto danese" per Banco BPM non ci sarà. Anche l'EBA lo ha negato e adesso gli occhi sono puntati su Unicredit di Andrea Orcel.
3 giorni fa
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Niente sconto danese per Banco BPM
Niente sconto danese per Banco BPM © Licenza Creative Commons

Doccia fredda per Banco BPM, che nel giro di 24 ore si è visto negare il cosiddetto “sconto danese” prima dalla Banca Centrale Europea e dopo dall’EBA, che è l’organo di Vigilanza per le banche europee. Il costo di tale diniego ammonterà a 1 miliardo di euro. Tanto sarà il maggiore assorbimento del capitale legato all’Offerta Pubblica di Acquisto lanciata nei mesi scorsi sul totale delle azioni Anima. I due organismi non hanno inteso concedere all’istituto italiano quell’agevolazione prevista per le banche che rilevano compagnie assicurative. Contrariamente ad una prima interpretazione dell’EBA di un anno fa, le sgr non vengono considerate alla stregua delle assicurazioni.

Banco BPM giù in borsa

Il mancato “Danish Compromise“, com’è anche noto lo sconto danese nel gergo inglese, avrà effetti sul risiko bancario italiano. Interessato alla partita c’è Andrea Orcel, CEO di Unicredit. Egli ha commentato a caldo i fatti di questi giorni, vedendovi la conferma della propria posizione. Dopo avere lanciato un’Offerta Pubblica di Scambio sul 100% delle azioni Banco BPM a novembre, il mercato aveva valutato il prezzo proposto basso. Tuttavia, il manager non ha voluto alzarlo neanche dopo l’esplicita richiesta di Giuseppe Castagna, a capo di Piazza Meda.

E ieri ha ribadito lo stesso concetto. Il prezzo implicito nell’OPS è a premio del 15% rispetto al valore di mercato prima dell’annunciata OPA su Anima. E da allora, spiega, l’evoluzione è stata negativa per Banco BPM. Senza sconto danese, le valutazioni in borsa appaiono già generose. Tant’è che il titolo è passato da 10,27 a 9,79 euro.

Resterebbe a sconto del 2,5% sull’offerta di Unicredit, stando ai prezzi di borsa di quest’ultima. Ricordiamo che l’OPS prevede l’emissione di 0,175 azioni Unicredit per ogni 1 azione Banco BPM portata in adesione.

Orcel più forte dopo bilancio Unicredit

Sempre ieri, coincidenza ha voluto che l’assemblea dei soci fosse convocata per approvare il bilancio di Unicredit. La maggioranza a favore è stata bulgara: 99,5% del capitale presente al 67,54%. La distribuzione dell’utile è stata approvata con il 99,96%. Infine, lo stipendio di Orcel ha ricevuto il 66,53% di sì, malgrado il parere contrario dei proxy advisor. Da queste votazioni il CEO ne esce molto rafforzato. In pratica, ha dimostrato di avere con sé il 100% dei soci, perlomeno di quelli interessati alla governance.

Quali riflessi su Banco BPM senza lo sconto danese? Orcel è stato chiaro. Se l’operazione aumenterà il valore per gli azionisti, si farà. In caso contrario, no. Castagna non è più nelle condizioni di pretendere un prezzo più alto per l’OPS. D’altra parte, esiste ancora qualche incertezza sullo scenario. Il governo deciderà sull’uso o meno della “golden power” a fine aprile. La decisione arriverebbe dopo l’assemblea di Generali, convocata per il 24 aprile. In quell’occasione, Orcel dovrà decidere cosa farà dell’oltre il 5% di azioni rastrellate di recente. L’esecutivo non gradisce la riconferma di Philippe Donnet a CEO per un quarto mandato dopo l’accordo con la francese Natixis per la joint venture sulla sgr.

Rebus OPS senza sconto danese

Se ad Orcel interesserà Banco BPM, farà di tutto per non urtare la sensibilità di Palazzo Chigi con cui ha avuto un colloquio nelle settimane scorse. Viceversa, si comporterà come meglio crede. Senza sconto danese, il suo potere negoziale con Piazza Meda si è rafforzato. Altra cosa è capire se la decisione dell’EBA lo dissuaderà dal proseguire con l’OPS. L’offerta era stata avanzata senza considerare Anima.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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