Scontrini emessi ma poi prontamente annullati: una tecnica per evadere il Fisco denunciata qualche giorno fa da il Mattino. Vediamo come funziona e quali sono le conseguenze di questa pratica illegale.
Annullamento scontrino: come si fa e conseguenze
L’annullamento dello scontrino, se usato per cancellare operazioni battute per errore, è uno strumento a disposizione dei cassieri. Pressoché tutti i registratori di cassa sono dotati di questa operazione. Il tagliando azzerato viene allegato al bilancio di fine giornata. Il problema però si verifica quando l’annullamento dell’incasso viene fatto per evadere il Fisco.
Scontrini annullati: una pratica ben radicata in tutta Italia
L’ultimo caso in ordine temporale è quello che il cliente di un bar di Napoli ha denunciato a Il Mattino inviando alla redazione la foto dello scontrino di un caffè emesso e poi annullato poco dopo. La dicitura “scontrino annullato” è presente in basso e con un carattere più piccolo e quindi non di rado passa inosservata. L’uomo però il caffè lo ha consumato e quindi lo scontrino annullato è apparso ai suoi occhi, giustamente, sospetto. Ma l’idea di annullare gli scontrini fiscali per occultare le entrate non è una trovata partenopea. A marzo di quest’anno le GdF aveva smascherato un ristorante cinese di Foligno. Il caso più eclatante, per il prolungarsi della pratica illecita e per l’ammontare delle cifre evase, risale a due anni fa e ci porta a Vilminore di Scalve, un paesino incastonato nelle valli bergamasche. Qui, per almeno cinque anni, i titolari di un market alimentare annullavano giornalmente decine di scontrini emessi. I controlli delle Fiamme Gialle hanno rilevato 530 mila euro di ricavi non dichiarati e 42 mila di Iva pagata dai clienti e trattenuta.