Scontrino elettronico ai nastri di partenza. Dal primo gennaio 2020, tutti gli esercenti saranno obbligati ad emettere scontrini in formato elettronico. Finora sono stati esclusi coloro che dimostrano un fatturato inferiore ai 400 mila euro all’anno, ma fra poco anche i negozianti che realizzano un volume di ricavi basso dovranno attenersi alle nuove regole.
Chi non si adegua, rischia una sanzione pesante. Come riportato dalla Guida dell’Agenzia delle Entrate pubblicata lo scorso 23 ottobre 2019, la multa sarà del 100% del valore della mancata emissione dello scontrino elettronico con un minimo di 500 euro.
Come funziona lo scontrino elettronico
Ma come funziona lo scontrino elettronico? Per il consumatore non cambia nulla, non ricevendo più una fattura ma un semplice documento commerciale che non ha valore fiscale. Per il commerciante, l’artigiano, l’albergatore o il ristoratore, invece, sarà necessario dotarsi di apposite apparecchiature atte a trasmettere le operazioni di memorizzazione e di trasmissione telematica dei corrispettivi. Ciò potrà avvenire dotandosi di un registratore telematico moderno con collegamento a internet, oppure mediante procedura web accessibile dal portale Fatture e Corrispettivi.
Fatturazione elettronica
Ma la novità introdotta dalla legge di bilancio 2019 riguarda anche la fatturazione elettronica. Questa novità, già introdotta in via sperimentale dal 1 gennaio 2019, si estenderà obbligatoriamente a una platea di 3,2 milioni di contribuenti. Anche in questo caso per il consumatore non cambia nulla, mentre l’esercente dovrà obbligatoriamente emettere la fattura entro 10 giorni dalla conclusione dell’operazione e comunicare i dati all’Agenzia delle Entrate. Per chi non rispetta la scadenza, sono previste pesanti sanzioni pecuniarie. Come ricorda la Guida dell’Agenzia delle Entrate, per chi non è riuscito a dotarsi in tempo di un registratore telematico, la legge ha previsto una moratoria delle sanzioni che durerà massimo per 180 giorni: pertanto, gli esercenti con volume d’affari superiore a 400.000 euro dovranno necessariamente dotarsi di RT (o usare la procedura web dell’Agenzia delle entrate) entro il 1° gennaio 2020.
Riscorsi fiscali
La rivoluzione digitale fiscale interesserà anche i riscorsi. Dal 1 luglio 2019 le liti fiscali sono processate solo per via telematica. Le commissioni tributarie provinciali e regionali riceveranno i riscorsi solo attraverso il portale telematico ed effettueranno le comunicazioni al contribuente solo via pec. Tutti i documenti processuali saranno quindi consultabili solo per via telematica così da mandare in soffitta la gestione tradizionale dei fascicoli cartacei. Si tratta nel complesso di una gestione di oltre 200 mila fascicoli all’anno, ciascuno dei quali prevede un’istruttoria e l’archiviazione di documenti tutti in forma digitale.