Tra proroghe e conferme, il panorama pensionistico italiano 2025 sarà sostanzialmente identico a quello attuale. Tra pensione di vecchiaia ordinaria, pensione anticipata ordinaria e pensioni anticipate c.d. flessibili, non ci si discosterà dal panorama attuale. Dunque, requisiti pensioni 2025 confermati a quelli attuali.
Ogni forma di pensionamento mantiene in sui requisiti. In alcuni casi basterà solo il requisito contributivo. Nelle altre ipotesi bisogna combinare anche il requisito anagrafico. In altre ancora è necessario appartenere ad alcune specifiche categoria di lavoratori. Restano confermate ancora Quota 103, Ape sociale e Opzione donna.
Ecco una tabella completa e di sintesi con tutte le forme di pensione che restano in essere anche per il prossimo anno.
Pensioni 2025: tabella di riepilogo
La pensione di vecchiaia ordinaria permetterà ancora il pensionamento con 67 anni di età e 20 anni di contributi. Inoltre, in alcuni casi ne bastano 15 (c.d. deroga Amato). Per l’anticipata ordinaria serviranno ancora 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini ovvero 41 anni e 10 mesi per le donne. Per Quota 103 serviranno 62 anni di età e 41 anni di contributi. Confermato finalmente il bonus Maroni per chi resta. Ecco tutti i requisiti pensioni 2025
La tabella di sintesi pensioni 2025: requisiti ad hoc
Pensioni 2025 |
Requisiti |
Pensione vecchiaia ordinaria |
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Pensione vecchiaia contributiva (per chi ha iniziato a versare i propri contributi solo a partire dal 1996) |
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Pensione anticipata ordinaria |
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Pensione anticipata contributiva (per chi ha versato tutti i propri contributi nel sistema contributivo, a partire dal 1996) |
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Pensione anticipata lavoratori precoci |
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Pensione anticipata per lavoratori usuranti (Quota 97,6) |
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Quota 103 |
Nota: confermato il bonus Maroni per chi decide di non sfruttare Quota 103 nonostante i requisiti. |
Opzione donna |
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Ape sociale |
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Buongiorno, non fate nessun riferimento a chi matura i requisiti dipartimentali (65 di età e 41 e 10 mesi se donne e un anno in più per gli uomini.)Di fatto hanno abolito il pensionamento d’ufficio a 65 anni con lo scopo di ritardare il pagamento del TFS di un altro anno( 27 mesi invece si 15).E’inaccettabile come si continua a permettere di andare in pensione prima dell’età prevista e nello stesso tempo a penalizzare chi lavora da una vita.