Con il decreto aiuti bis, appena approvato in Consiglio dei Ministri, è stato previsto un aumento delle pensioni, che dovrebbe arrivare già a settembre. Si tratta dell’anticipo parziale delle rivalutazioni, che erano previste a gennaio 2023, ma che per effetto dell’alta inflazione di questi giorni sarà eseguito questo autunno (settembre – ottobre).
Questa norma, ad ogni modo, non sta piacendo ai sindacati e ad alcuni osservatori in generale, i quali segnalano due importanti criticità.
In primo luogo, l’aumento delle pensioni non spetta a tutti, ma solamente ai soggetti con un reddito inferiore a una determinata soglia.
Da alcuni calcoli, emerge che soltanto pochi fortunati riceveranno un aumento di 51,39 euro lordi, 154,16 euro nei tre mesi. Vediamo meglio di cosa si tratta e a chi spetta l’anticipo della rivalutazione delle pensioni.
Aumentano le pensioni grazie all’anticipo parziale della rivalutazione, ma si parla di cifre davvero piccole
La rivalutazione delle pensioni, prevista per gennaio 2023, sarà anticipata a quest’autunno (settembre – ottobre), anche se in misura parziale. Lo prevede il Decreto Aiuti bis, appena approvato in Consiglio dei Ministri.
In particolare, l’adeguamento riguarda gli assegni pensionistici relativi a tutto il secondo semestre del 2022, ma, essendo un anticipo parziale, sarà soltanto del 2 per cento.
Tale incremento, come già detto in apertura, non spetterà a tutti i pensionati, ma ai soli assegni inferiori a 2.692 mensili, ovvero 35 mila euro all’anno. La stessa soglia prevista per la nuova decontribuzione a favore dei lavoratori dipendenti, ma anche per il vecchio bonus 200 euro una tantum.
Secondo un recente studio della UIL:
- una pensione media di 952 euro mensili avrebbe un aumento pari a 19 euro lordi al mese pari a 57 euro complessivi nel trimestre da ottobre a dicembre.
- per una pensione minima, 524 euro, l’incremento sarebbe di 10,49 euro lordi, 31,46 euro nei tre mesi;
- una pensione di 2.622 euro registrerebbe una rivalutazione di 51,39 euro lordi, per 154,16 euro nei tre mesi.
Purtroppo, però, a luglio in Europa si è registrato un aumento dei prezzi del 8,9 per cento su base annua.