I rischi di una tecnologia discutibile
Fatte le opportune precisazioni, il riconoscimento facciale pone molti problemi etici. Anzitutto, perché potrebbe essere gestito da persone e nel mondo sbagliato. Immaginiamo cosa accadrebbe se un’applicazione dal telefonino ci consentisse di capire se un uomo o una donna appena conosciuti siano realmente etero. O se un’azienda utilizzasse questo sistema per cercare di selezionare i propri dipendenti sulla base del loro orientamento sessuale. O se un locale lo sfruttasse per evitare l’ingresso di clienti sgraditi sulla base di caratteristiche, come il grado di potenziale violenza, che verrebbero svelate da una tecnologia sostanzialmente “lombruosiana”.
Peggio, se fossero i governi a utilizzare le miliardi di immagini a disposizione grazie a social come Facebook per capire quale cittadino sarebbe gay, quale ancora un potenziale criminale, etc, di fatto schedando un’intera popolazione a fini politici o di altro tipo. I rischi sono ancora maggiori, se si pensa che come tutte le tecnologie, anche Al gaydar si mostra imperfetta. Nel migliore dei casi, i risultati sono stati errati al 9%, cosa che implica il pericolo di un individuo di venire discriminato anche sulla base di informazioni errate. (Leggi anche: Testamento online con Google, Twitter e Facebook: come lasciare l’eredità digitale)