L’indipendenza della Scozia farebbe male alla sua economia
Escludendo Regno Unito e UE, la bilancia commerciale scozzese segna un attivo superiore agli 8 miliardi di sterline, sempre al netto dei prodotti petroliferi, le cui esportazioni ammontavano due anni fa a 19,4 miliardi. In totale, quindi, la Scozia ha venduto al di fuori dei suo confini 98 miliardi tra beni e servizi, vantando così un attivo di una ventina di miliardi.
Cosa accadrebbe, però, se diventasse uno stato indipendente? L’attuale regione si troverebbe a vendere verso il solo Regno Unito i due terzi del suo export totale, importando da esso circa l’80% di tutte le merci e i servizi importati.
Tuttavia, una Scozia indipendente e all’interno della UE è probabile che si ritroverebbe punita da Londra con l’erezione di barriere tariffarie contro i suoi prodotti, cosa che metterebbe a rischio quasi un terzo del suo pil. Vero è che le ritorsioni scozzesi contro il Regno Unito provocherebbero altrettanti danni all’economia britannica e, infatti, l’indipendenza della Scozia appare un esito dannoso per entrambe le parti. Sarebbe bene per Londra ed Edimburgo non arrivare al redde rationem. (Leggi anche: Referendum Scozia, conseguenze sull’economia)