Scuola: a settembre in aula con mascherine, visiere e divisori in plexiglass

Per la ministra Azzolina si potrà rientrare a scuola a settembre solo adottando le massime precauzioni. Mascherine obbligatorie e divisori in plexiglass nelle aule.
4 anni fa
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A settembre tutti a scuola con visiere e mascherine. E’ questa una delle proposte della ministra all’Istruzione Lucia Azzolina che ieri ha annunciato pubblicamente.

L’idea di tenere gli alunni ancora lontani dalle aule scolastiche con la didattica online non può essere adottata anche per l’anno scolastico 2020/2021. A meno che non si ricada nuovamente nell’emergenza sanitaria che ha travolto il Paese a marzo.

A scuola con mascherine e visiere

Così gli studenti di ogni ordine e grado dovrebbero tornare fra i banchi a settembre, ma con le dovute precauzioni.

Non è ancora stato stilato un protocollo sanitario per le scuole, ma già emergono quelle che saranno le disposizioni che il Ministero dell’Istruzione Azzolina adotterà prima del suono della campanella. Gli alunni dovranno essere dotati di mascherine e, in alcuni casi, anche di visiere. Ma quello che rende più perplessi sindacati e famiglie degli studenti è l’adozione di barriere in plexiglass da installare sui banchi, opportunamente distanziati gli uni dagli altri. Questo perché è stata archiviata l’ipotesi di effettuare lezioni su doppi turni con aule riempite a metà in mancanza di personale docente e per questioni organizzative.

Divisori in plexiglass fra i banchi

A ciò si aggiunge un piano di sanificazione integrale di tutti gli edifici scolastici che dovranno essere pronti per il rientro a scuola a settembre. “L’obiettivo – ha affermato Azzolina – è portare tutti a scuola in presenza. Con particolare attenzione ai più piccoli che hanno sofferto maggiormente in questo periodo“. Quello per la scuola, ha aggiunto, “sarà un piano su più livelli che seguirà l’andamento del rischio di contagio. Sulla scuola stiamo mobilitando risorse per oltre 4 miliardi di euro. Ci sarà subito un nuovo stanziamento di altri 330 milioni per l’edilizia scolastica leggera“, ha aggiunto. Inoltre, “la norma contenuta nel decreto scuola favorirà i lavori dando ai sindaci potere di intervenire“.

Si attende comunque di conoscere le linee guida del mondo scientifico. “Il documento del Cts sulle scuole sarà valutato rispetto all’andamento epidemiologico. Oltre alle mascherine ci sarà possibilità di usare le visiera anche per andare incontro alle esigenze di studenti con difficoltà respiratorie e ipoacusici”.

Sindacati e Comuni perplessi

Dubbi e perplessità sono stati espressi dai sindacati, oltre che dai Comuni. Pare infatti ancora troppo presto per tirare conclusioni affrettate, anche perché la curva epidemiologica si sta assottigliando e non è escluso che a settembre si possa rientrare a scuola con misure di sicurezza meno impegnative. Dotare tutte le scuole di plexiglass, fornire mascherine e sanificare periodicamente ogni aula comporta un dispendio finanziario non indifferente. Da parte del Governo servirà comunque i cordoni della borsa. Ci sono, ha spiegato infatti il presidente dell’Anci, Antonio Decarouna serie di necessità urgenti: sblocco dell’assunzione di personale, certezze su risorse per interventi rapidi di edilizia scolastica, riorganizzazione dei servizi di mensa e trasporto, un vero piano dei tempi che consenta di evitare gli spostamenti si concentrino nelle ore di punta“. Critici anche i sindacati. Per il segretario della Cgil Maurizio Landini e il segretario della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, “la discussione sulla ripartenza è importante ma in grave ritardo”.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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