I bambini della scuola dell’infanzia e primaria dovrebbero essere divisi in gruppi più piccoli in modo da rispettare il distanziamento sociale. Il problema è quello di trovare ulteriori locali in modo da permettere che le lezioni vengano effettuate in tutta sicurezza, con un conseguente incremento dell’organico dei docenti e del personale Ata.
La soluzione del Miur
Se si vuole che a settembre i bambini possano ritornare tra i banchi di scuola, bisogna garantire loro un numero di locali e di personale adeguato.
Una delle principali ipotesi è quella di affidarsi ad educatori o volontari delle cooperative per attività culturali.
Secondo la Cisl bisognerebbe assumere (almeno per un solo anno scolastico) circa 80 mila educatori di scuola materna e 70 mila maestre elementari. Per questa operazione servirebbero 2 miliardi e mezzo di euro.
Per quanto riguarda, invece, gli studenti della scuola secondaria, l’ipotesi è quella di dividere le classi in 2 gruppi, metà degli studenti per metà settimana potranno seguire le lezioni in presenza, l’altra metà, invece, online da casa, ovviamente sarà valido il viceversa nelle settimane seguenti.
Una possibile alternativa
Una alternativa alla divisione della classe per i ragazzi della scuola secondaria, secondo un’indiscrezione di italiaoggi.it, potrebbe essere quella diminuire le ore di lezione a 45 minuti. Con questa organizzazione del lavoro si potrebbe evitare l’alternanza delle lezioni in presenza e online.
Come sempre, si tratta di notizie non confermate e attualmente in fase di studio da parte dei tecnici del Ministero.
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