La liquidazione del TFS per il personale della scuola che va in pensione anticipata resta un miraggio, oltre che una incognita. Nessuno ne parla, ma anche da questo punto di vista sembra penalizzante lasciare la scuola qualche anno prima.
La procedura di liquidazione della buonuscita, modificata dalla riforma Monti-Fornero del 2011, è farraginosa e lunga. Al punto che ai docenti e al personale Ata che si appresta a presentare domanda di pensione per il 2023, conviene chiedere l’anticipo del TFS alle banche.
Tempi di attesa del TFS per chi va in pensiona anticipata
Ricordiamo che il trattamento di fine servizio dei dipendenti pubblici è liquidato dall’Inps solo dopo che sono maturati i requisiti per la pensione di vecchiaia a 67 anni di età. O anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi (12 mesi in meno per le donne).
Pertanto docenti e personale Ata che vanno in pensione con Quota 100, Quota 102 o Opzione Donna devono aspettare parecchio prima di ottenere il TFS. Come spiegato nella recente circolare Inps n.38 del 8 marzo 2022, il TFS per chi esce con le quote segue le stesse regole delle altre pensioni anticipate. Diversamente i tempi di attesa del TFS del personale della scuola sono di 12 mesi se si va in pensione a seguito di collocamento a riposo.
A conti fatti, posto che la domanda di pensione nella scuola deve essere presentata entro il 21 ottobre 2022 per uscire dalla scuola il 1 settembre 2023 i tempi di attesa del TFS sono i seguenti:
- 12 mesi per il pensionamento a seguito di collocamento a riposo (pensione di vecchiaia o d’ufficio);
- 24 mesi per il pensionamento anticipato.
La buonuscita a rate
A questo lasso di tempo bisogna aggiungere altri 90 giorni richiesti dall’Inps per gli adempimenti istruttori durante i quali non maturano interessi di mora. Nel migliore dei casi, quindi, il TFS arriverà, per chi va in pensione il 1 settembre 2023, dopo 15 mesi, cioè a dicembre 2024.
L’attesa si allunga ancora di più in base all’importo spettante. La legge prevede che qualora la cifra superi i 50 mila euro, si debba aspettare altro tempo. La liquidazione avviene a rate nel seguente modo:
- fino a 50 mila euro in unica soluzione
- fino a 100 mila euro in due rate a distanza di 12 mesi una dall’altra
- per importi superiore a 100 mila euro in 3 rate a distanza l’una dall’altra.
Il rischio è quindi quello di dover attendere molti anni prima di vedersi riconosciuto interamnete il TFS per chi va in pensione con le Quote.