Neet, arrivano le scuole di mestiere: una proposta contro la disoccupazione giovanile. Si tratta di un intervento di politica attiva per connettere imprese e forza lavoro e ovviamente combattere la piaga della disoccupazione, che nell’ultimo anno, con l’aggravarsi della pandemia è tornata a preoccupare non poco.
Il fenomeno dei Neet e la disoccupazione giovanile in aumento
La disoccupazione giovanile in Italia rimane un problema enorme. La pandemia, oltretutto, ha fatto drasticamente aumentare il numero di Neet, giovani che non studiano e non lavorano e di fatto neanche lo cercano.
Ad avere la peggio è la fascia under 25 ma anche 25-34 anni, con -1,8 punti. Il tarlo della disoccupazione coinvolge allo stesso modo giovani, donne, dipendenti e autonomi. Gli unici a mostrare una crescita sono gli ultracinquantenni mentre rimangono stabili gli uomini. La difficoltà ad inserire nel mercato del lavoro i giovani è causata anche dal gap di competenze spesso riscontrate dalle aziende, senza contare i pochi laureati nelle materie Stem.
Il nostro paese è tra gli ultimi. Il tasso di laureati è tra i più bassi in Europa: il 27,8% contro una media europea del 40,7%. Drammatico aumento anche di Neet in Italia, cioè giovani che hanno tra 15 e 24 anni che non studiano e non lavorano. Nel rapporto Ue sull’occupazione, si legge che sono arrivati al 20,7%. Il fenomeno è molto preoccupante nel nostro paese e sembra avere anche profonde radici culturali.
Molti dei giovani coinvolti, infatti, non hanno lo stimolo a cercare un lavoro, spesso non hanno neppure un titolo di studio oppure non vogliono iniziare un lavoro per cui non hanno studiato. La pandemia di coronavirus non ha fatto che ingigantire il problema dei giovani senza lavoro e sempre meno motivati a cercarlo a causa delle restrizioni.
Scuole di mestiere, cosa sono
Un modo per contrastare la disoccupazione giovanile e il fenomeno dei Neet, arriva dalle scuole di mestiere.
“Ho proposto di inserire nel dl Sostegni bis una norma sull’Industry academy, un intervento di politica attiva basato sul partenariato pubblico-privato mettendo in connessione il sistema produttivo e la forza lavoro disponibile attraverso lo sviluppo di servizi dedicati alla creazione di nuove opportunità di formazione”
Lo scopo delle scuole di mestiere, insomma, è favorire l’incontro tra domanda e offerta e accrescere la competitività delle imprese coinvolgendo proprio quella fascia di età senza lavoro. Nel progetto, non è prevista soltanto l’opportunità di creare lavoro ma un buon posto di lavoro, stabile e di qualità. Per ora si tratta di una proposta, vedremo se nei prossimi mesi prenderà o meno forma.
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