Gli esperti consigliano sempre di investire denaro invece di tenerlo fermo sul conto. Una soluzione a questa richiesta, quindi, è rappresentata dai buoni fruttiferi postali che dal 27 ottobre sono diventati più redditizi. I tassi di interesse, infatti, sono stati modificati per la seconda volta dopo luglio e il risultato è che sono tornati a essere uno strumento competitivo di investimento.
Ma perché lasciare i soldi parcheggiati sul conto corrente è una cattiva soluzione e lo dicono tutti? In primo luogo perché si paga (dipende dalla banca) il canone di tenuta e poi perché c’è da sostenere anche il costo dell’imposta di bollo se si supera la cifra di 5000 euro.
In più il nemico peggiore è l’inflazione che erode il potere di acquisto del proprio denaro. Significa che con gli stessi soldi, tra qualche anno si potranno avere meno beni e servizi.
Investire nei buoni fruttiferi postali
Quanto guadagno con un investimento di 20000 euro nei buoni fruttiferi postali? Basta collegarsi alla pagina ufficiale di Poste Italiane per scoprirlo inserendo soltanto l’importo e la durata.
Fatto ciò, si aprirà una schermata con il valori di rimborso netti dei titoli coerenti con la durata scelta e con l’importo inserito. Se ne potranno selezionare due alla volta per confrontarli. Attenzione però al calcolo in quanto in esso non è considerata l’imposta di bollo che si dovrà calcolare in base alla normativa vigente.
Poste Italiane ricorda inoltre che il capitale che si investe nei buoni fruttiferi postali sarà sempre rimborsabile con gli eventuali interessi maturati. Questo, però, al netto degli oneri fiscali. Gli interessi non saranno corrisposti, invece, se si chiederà il rimborso del titolo prima che sia trascorso il termine minimo previsto nella scheda di sintesi relativa al bfp sottoscritto.
Il guadagno?
Dopo aver inserito nella pagina di Poste dedicata ai bfp l’importo di 20000 euro e la durata medio-lunga, si aprirà una schermata con il valore di rimborso di 3 titoli.
Ci sono poi i buoni fruttiferi postali 3×4 che durano massimo 12 anni e gli interessi vengono riconosciuti ogni 3 anni a partire dal compimento del primo triennio dalla sottoscrizione. Con essi il guadagno netto a scadenza è di 26.035,56 euro.
Infine ci sono gli ordinari che durano 20 anni e gli interessi sono riconosciuti ogni due anni a partire dal primo anno dalla sottoscrizione. Per questi titoli, il valore di rimborso netto a scadenza è di 31158,74 euro. ricordiamo infine che nel caso di titoli cartacei dopo dieci anni dalla scadenza subentrerà la prescrizione a seguito della quale non si potrà ricevere più né il capitale investito e nemmeno gli interessi maturati.