Il Codacons, l’associazione dei consumatori, ha inoltrato un esposto alla Corte dei Conti del Lazio «al fine di accertare la sussistenza dei requisiti, per i parlamentari uscenti, per l’attribuzione del diritto alla pensione in seguito allo scioglimento delle Camere». Il documento è finalizzato «a chiedere di accertare i fatti e a valutare se possano sussistere eventuali sprechi di denaro pubblico a danno della collettività e, conseguentemente, a sanzionare eventuali scelte dannose per la collettività stessa».
Infatti, per maturare il diritto alla pensione, i parlamentari devono avere contributi da attività parlamentare per almeno 4 anni, 6 mesi e un giorno.
La data fissata per le prossime elezioni permetterebbe loro di rispettare tale requisito. I contribuenti si domandano perchè sia stata fissata quella precisa data. Si è voluto garantire la pensione ai parlamentari uscenti?
La Corte dei Conti dovrà scongiurare qualsiasi dubbio sui sospetti sollevati dai mass media.
La caduta del Governo
Dopo la caduta del Governo che comunque potrà portare avanti gli affari correnti e gli atti urgenti, si è arrivati allo scioglimento delle Camere.
A tal proposito ai sensi dell’art.88 della Costituzione:
Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.
Proprio sullo scioglimento anticipato delle Camere, il Codacons ha presentato un esposto circa la spettanza della pensione ai parlamentari uscenti.
L’esposto del Codacons sulla pensione dei parlamentari
Per maturare il diritto alla pensione, i parlamentari devono avere contributi da attività parlamentare per almeno 4 anni, 6 mesi e un giorno. Guarda caso, la data fissata per le prossime elezioni permetterebbe ai parlamentari uscenti di rispettare tale requisito contributivo.
Proprio in tale contesto si inserisce l’esposto presentato alla Corte dei Conti da parte dell’associazione dei consumatori, Codacons.
Questo quanto riportato nell’esposto:
In Italia dal 2012 la normativa sul vitalizio per i parlamentari ha subito delle modifiche: difatti, per avere diritto alla pensione al compimento dei 65 anni, senatori e deputati devono avere maturato contributi da attività parlamentare per almeno 4 anni, 6 mesi e un giorno. Calcoli alla mano, dunque, se le prossime elezioni si svolgeranno il 25 settembre, la data di insediamento delle nuove camere è fissata presumibilmente al 15 ottobre ovvero 20 giorni dopo il voto, superando di fatto la data minima per il superamento dei 4 anni e 6 mesi richiesti».
«Dunque – spiega ancora l’associazione – nonostante molti ipotizzino che la data delle elezioni sia stata scelta appositamente per permettere a molti parlamentari di assicurarsi il raggiungimento dei requisiti, allo stato attuale a tutti i deputati sarà garantito l’intero importo pensionistico della legislatura e questo rappresenterebbe un traguardo importante specie per i parlamentari al primo mandato che vedrebbero così salva la ‘propria pensione’». Il Codacons ha presentato l’esposto alla Corte dei Conti «proprio al fine di scongiurare qualsivoglia dubbio in ordine a quanto emerso sui mass media».
Vedremo cosa risponderà la Corte dei Conti.