Molte persone a casa per l’emergenza coronavirus vorrebbero tornare al più presto a lavoro. Ma c’è anche chi, all’opposto, ci scrive perché vuole smettere di lavorare e andare in pensione prima possibile, pur sapendo di non possedere i requisiti da subito ma disposto ad aspettare restando, evidentemente, per un periodo (di anni) senza rendita. Riportiamo une email che abbiamo ricevuto in redazione in questi giorni pesanti e difficili per tutti:
“Salve, mi chiamo Antonella e scrivo da Lecce. Lavoro come commessa, o meglio lavoravo perché il negozio è momentaneamente chiuso come molti altri per l’emergenza coronavirus. Ad oggi sono in cassa integrazione all’80% dello stipendio. Mio marito invece, impiegato aziendale, sta lavorando da casa. Ma questa quarantena forzata mi porta a riflettere su alcune priorità: se fuori non ci fosse questa emergenza la nostra vita non sarebbe forse meglio così di quanto non lo fosse fino a qualche settimana fa? Tra benzina e baby sitter in fondo del mio stipendio rimaneva ben poco, non un importo tale da giustificare il tempo sottratto ai miei figli e alla casa. Certo ora posso contare sulla cassa integrazione è vero. Ma se tutti facessimo più sacrifici non mi dispiacerebbe contare su mio marito a casa in smartworking (magari anche alcuni giorni alla settimana). Premesso che io ho 46 anni e 20 anni di contributi a che età inizierei a prendere la pensione se smettessi di lavorare quest’anno?”
Basta smettere di lavorare per andare in pensione?
Ovviamente no e la nostra lettrice, del resto, appare essere ben consapevole.
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