La seconda tranche del CcTeu 2031 in asta ci lancia segnali sui mutui

In asta mercoledì 30 agosto ci sarà anche il CcTeu 2031 (ISIN: IT0005554982) per 1-1,5 miliardi di euro. Per i mutui fungono da segnale.
1 anno fa
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Nuovo BTp a 15 anni, emissione in corso
Nuovo BTp a 15 anni, emissione in corso © Licenza Creative Commons

Saranno quattro i titoli di stato in asta dopodomani 30 agosto. Tra questi vi è il CcTeu con scadenza 15 ottobre 2031 (ISIN: IT0005554982). L’emissione riguarderà un importo compreso tra un minimo di 1 miliardo e un massimo di 1,5 miliardi di euro. Si tratta di una tipologia di bond poco diffusa nei portafogli delle famiglie, in quanto si traduce nei fatti in una scommessa sull’andamento futuro dei tassi di interesse. Sono perlopiù gli investitori istituzionali ad adocchiare questo genere di obbligazioni.

Scommessa su tassi di interesse

In cosa consiste il CcTeu 2031? Esso offre all’investitore una cedola annuale lorda pari all’1,15% più l’Euribor a 6 mesi.

Quest’ultimo è aggiornato semestralmente. Oggi, la quotazione si attesta appena sopra la pari: 100,26. A questo valore e, tenuto conto dei tassi di mercato, il rendimento alla scadenza si aggira in area 1,12%. Il BTp con cedola fissa di simile durata offre attualmente un rendimento di poco superiore al 4%. La differenza del 2,90% equivale all’Euribor a 6 mesi atteso in media da oggi fino al 15 ottobre del 2031.

Questo vuole sostanzialmente dire che il mercato sconterebbe un Euribor a 6 mesi medio del 2,90% per i prossimi otto anni abbondanti. Considerate che alla chiusura di venerdì scorso questi si attestava al 3,935%. In altre parole, i tassi futuri nell’Eurozona sarebbero più bassi di oggi. Secondo gli investitori, abbiamo grosso modo raggiunto l’apice e dopodiché inizieranno a scendere. Di quanto? Di una media dell’1% in otto anni rispetto ai livelli attuali.

CcTeu 2031 segnale per mutui

Per quanto appena spiegato, il CcTeu diventa fondamentale per capire quali siano le aspettative di chi investe con riferimento al mercato monetario. Tramite queste, abbiamo modo di capire quale possa essere l’evoluzione del mercato dei mutui nel medio-lungo termine. I mutui a tasso variabile sono legati essenzialmente all’Euribor a 3 mesi, che oggi sfiorano il 3,80%. I mutui a tasso fisso, invece, sono legati all’IRS.

Questi sembrano essersi stabilizzati alle varie scadenze, dipendendo dalle aspettative d’inflazione.

La cedola del CcTeu per il semestre ottobre 2023-aprile 2024 sarà indicizzata all’Euribor a 6 mesi rilevato in data 12 ottobre, cioè due giorni lavorativi antecedenti l’inizio del periodo di godimento. Verosimile che per allora i tassi di mercato avranno raggiunto l’apice. Molto dipenderà da cosa indicherà la Banca Centrale Europea al board del 14 settembre. Se prospettasse la fine della stretta monetaria, i tassi si stabilizzeranno. Se segnalasse l’intenzione di continuare ad alzare i tassi, questi continueranno a salire sul mercato. Non atteso alcun taglio dei tassi imminente. Se ne parlerebbe attorno alla metà dell’anno prossimo.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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