Può capitae che una sentenza costituisca un’ingiustizia e a questo punto le strade da percorrere possono essere due: da una parte l’appello e dall’altra la revocazione della sentenza attraverso la quale si può ottenere una nuova valutazione del caso da parte dello stesso giudice.
La revocazione può essere ordinaria, quando impedisce il passaggio in giudicato della sentenza, o straordinaria quando viene proposta dopo il passaggio in giudicato della sentenza.
Revocazione: uno dei rimedi contro le ingiustizie giudiziarie
La revocazione rappresenta uno strumento ulteriore rispetto ai 3 gradi di giudizio che consente di rimediare ad eventuali errori del procedimento che hanno portato ad una sentenza ingiusta.
La revocazione è composta da 2 fasi, da una parte la prima fase, rescindente, che ha lo scopo di eliminare la sentenza impugnata, e la seconda fase, rescissoria, che ha lo scopo di restituire una nuova decisione in merito. La domanda di revocazione va inoltrata allo stesso ufficio giudiziario che ha emesso la sentenza impugnata. Nella citazione si deve indicare il motivo per cui si chiede la revocazione e le prove che dimostrano i fatti. La revocazione, in ogni caso, non sospende il termine per proporre ricorso.
Si possono impugnare le sentenze passato in giudicato:
– se sono l’effetto del dolo di una delle parti;
– se le prove su cui si è deciso sono state dichiarate false ;
– se dopo la sentenza sono stati trovati uno o piu’ documenti decisivi che la parte non aveva potuto produrre in giudizio per causa di forza maggiore o per fatto dell’avversario;
– se la sentenza e’ effetto del dolo del giudice, accertato con sentenza passata in giudicato.