Per andare in pensione di vecchiaia servono almeno 20 anni di contributi. E’ questa la soglia minima richiesta per poter accedere alla rendita a partire da 67 anni di età. In alternativa si può uscire con 41-42 anni e 10 mesi di contributi indipendentemente dall’età.
Tuttavia esistono casi in cui non è sufficiente nemmeno aver versato 20 anni di contributi per andare in pensione a prescindere dai 67 anni di età. La legge pone infatti altri vincoli per chi ricade nel regime contributivo puro.
In pensione con 20 anni di contributi
Secondo la normativa vigente, come detto, bisogna aver versato almeno 20 anni di contributi per andare in pensione di vecchiaia a 67 anni.
Tuttavia, per chi ricade nel regime contributivo puro, cioè ha iniziato a lavorare prima del 1996, 20 anni di contributi potrebbero non essere sufficienti per andare in pensione a 67 anni. Questo perché la legge impone un vincolo: aver maturato una pensione di almeno 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale.
In pratica, tenuto conto dell’importo dell’assegno sociale nel 2022 (468 euro), è indispensabile ottenere una rendita non inferiore a 702 euro al mese. Cifra comodamente ottenibile per chi ha alle spalle una carriera lavorativa piena e continua, ma non per i precari, disoccupati o lavoratori part time.
Uscita anticipata a 64 anni
Tuttavia, sempre per i contributivi puri, si può andare in pensione anche a 64 anni, con 20 anni di contributi. Anche in questo caso è consentita l’uscita dal lavoro al raggiungimento dell’età prevista, ma la pensione non deve essere inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale.
Tale soglia corrisponde a circa 1.310 euro al mese, quindi non è per tutti. Allora la domanda che ci si pone è questa: quanto bisogna aver versato per rientrare in questi parametri? Per saperlo bisogna fare un calcolo partendo dal monte contributivo accumulato e applicare il coefficiente di trasformazione che, per l’anno in corso e l’età anagrafica, corrisponde al 5,06%.
Nel caso in specie, dunque, per ottenere il diritto alla pensione a 64 anni bisogna avere alle spalle un montante contributivo di 331.000 euro. Cifra che si può ottenere solo con una retribuzione media di 4.000 euro al mese, versati per almeno 20 anni di fila.