La separazione tra coniugi rappresenta un momento delicato e complesso sotto molteplici aspetti. Non ultimo quello finanziario e burocratico. Un aspetto fondamentale in questo contesto è la definizione dell’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Aspetto che assume caratteristiche particolari quando i coniugi si trovano in stato di separazione.
Capire come viene calcolato l’ISEE coniugi separati è essenziale per garantire che ogni individuo possa accedere correttamente ai servizi e alle agevolazioni previste dalla legge in base alla propria situazione economica.
In Italia, il meccanismo di calcolo dell’ISEE dei separati si basa su criteri specifici che riguardano la composizione del nucleo familiare e la residenza dei coniugi. Riflettendo le variazioni che una separazione implica nella struttura familiare e nel patrimonio economico.
Questi criteri sono fondamentali per comprendere come presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). Documento necessario per il calcolo e rilascio dell’attestazione ISEE.
ISEE coniugi separati, le regole
A differenza dei coniugi non separati, per cui la composizione del nucleo familiare ai fini ISEE si possono includere entrambi anche in caso di residenze diverse. Per i coniugi separati o divorziati le regole cambiano significativamente.
La normativa prevede che, in caso di separazione legale o divorzio, ogni coniuge formi un proprio nucleo familiare indipendente per quanto riguarda l’ISEE. A meno che non continuino a condividere la stessa abitazione.
In tale eccezione, dunque, i coniugi separati possono essere considerati parte dello stesso nucleo familiare ai fini ISEE solo se, nonostante la separazione, mantengano la stessa residenza anagrafica. O, anche vivendo insieme, siano registrati in stati di famiglia distinti ma all’interno della stessa abitazione.
Questo implica che, nella pratica, in caso di ISEE dei separati, la decisione di mantenere una residenza comune o di stabilirne di separate post-separazione influisce direttamente sulla composizione del nucleo familiare. E, di conseguenza, sull’accesso alle agevolazioni e ai servizi che tale indicatore consente.
L’esempio
Per semplificare questa situazione, possiamo considerare il caso di Giovanni e Francesca. Una coppia che, sebbene legalmente separata, sceglie di non cambiare la propria residenza anagrafica, conservandola entrambi nella stessa casa.
In questo contesto, Giovanni e Francesca, ai fini dell’ISEE, possono essere considerati ancora parte dello stesso nucleo familiare. Tuttavia, nel momento in cui i due decidessero di trasferire la propria residenza in un differente indirizzo, ciascuno formerebbe un nucleo familiare separato per l’ISEE. Riflettendo così la loro indipendenza economica e residenziale.
Questo scenario sottolinea l’importanza di comprendere le regole che definiscono la composizione del nucleo familiare nell’ISEE coniugi separati. Poiché dette regole determinano l’accesso a determinate agevolazioni e supporti finanziari basati sull’ISEE stesso. La corretta presentazione della DSU precompilata o meno, tenendo conto della situazione familiare e residenziale specifica, diventa quindi essenziale per assicurarsi che l’indicatore rifletta accuratamente la situazione economica del richiedente, garantendo un accesso equo e adeguato ai servizi e alle agevolazioni previste.
Riassumendo…
- in caso di coniugi non separati, per la composizione del nucleo familiare ai fini ISEE si possono includere entrambi anche in caso di residenze diverse
- per i coniugi separati o divorziati le regole sono diverse
- se i due coniugi sono separati o divorziati ma mantengono la residenza sotto lo stesso tetto, ai fini ISEE i due si considerano parte dello stesso nucleo.