Separazioni in aumento per risparmiare sulle tasse: ecco come ci riescono

Aumentano le separazioni fittizie per ridurre le tasse: ecco come fanno e quali sono i vantaggi.
7 anni fa
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Separazioni in aumento, per evadere l’imposizione fiscale. I casi più frequenti riguardano la separazione dei coniugi che hanno più case di proprietà. Con la separazione entrambi i coniugi hanno vantaggi fiscali per prima casa, i figli si fanno risultare in adozione al coniuge col reddito più basso, in questo modo si abbassa l’indicatore economico e si apre l’accesso a sussidi, riduzione tasse, sgravi fiscali.

Una nuova tendenza: la finta separazione consensuale

Questo ingegnoso trucco permette alle famiglie di beneficiare di sgravi fiscali, ottenere assegni familiari più alti e tante facilitazioni, riduzioni del prezzo delle bollette portando anche la seconda casa come prima, insomma tanti i vantaggi.

Inoltre, anche se di fatto esiste la separazione, le coppie continuano a vivere insieme nella solita casa coniugale. Vediamo come funziona e quali sono i vantaggi.

Separazioni in meno di 6 mesi

E’ molto semplice, basta chiedere una separazione consensuale. La separazione consensuale ha un costo medio di circa 2.000 euro. Ma anche con questo costo iniziale il risparmio è di gran lunga superiore per chi ha redditi alti e proprietà.

Il reddito non si cumula con quello del coniuge, il risparmio riguarda imposte sugli immobili, bollette, tasse scolastiche, spese mediche e medicinali, assegni familiari e molto altro. Nel giro di 6 mesi si passa da sposati a finti separati.

In alcuni tribunali è possibile svolgere separazioni senza l’ausilio di un legale. Basta scaricare i moduli da internet, compilarli e presentare l’istanza in cancelleria e attendere l’udienza. Quindi, in alcuni casi è possibile risparmiare anche i 2.000 euro del legale.

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Separazione fittizia: è legale?

Le separazioni fittizie sono da ritenersi operazioni fraudolenti, ma ad oggi non sono previste sanzioni per coloro che li adottano.
In merito, è intervenuta anche la corte di Cassazione, con la sentenza n.

176017 del 20 novembre 2003, che ha ritenuto inammissibile l’eccezione di simulazione in relazione allo scioglimento del matrimonio civile, originato da una separazione consensuale intervenuta tra i coniugi unicamente a fini fiscali. Secondo i giudici, la volontà di conseguire lo status di coniugi separati è effettiva, e non simulata.

L’aumento delle separazione denota la forte crisi che il nostro paese sta vivendo, i cittadini sono costretti a trovare escamotage ed espedienti per diminuire l’imposizione fiscale a loro carico.

L’Italia, ormai, crea tasse su tutto; ricordiamo che in Italia è stata istituita la tassa sulla separazione, che deve essere pagata sia per per espletare la parte burocratica del procedimento, sia per far tornare la scritte celibe sui documenti.

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