Ieri sera, 9 maggio 2013, su La7 è andata in onda una nuova puntata di Servizio Pubblico. Ospiti di Michele Santoro Nichi Vendola, leader di Sel, Francesca Puglisi, senatrice del Pd, Angelo Panebianco, politologo ed editorialista del Corriere della Sera, l’economista Michele Boldrin, candidato leader per Fermare il declino e la presentatrice tv Serena Dandini. Come si intuisce dal titolo tema centrale della puntata di ieri è stato lo scenario futuro del Pd, in bilico tra l’elezione del nuovo segretario e la difficile convivenza in Parlamento con il Pdl.
Finanziamenti alle scuole private: protesta degli insegnanti a Bologna
Oggetto della protesta delle maestre bolognesi non è solo il referendum per il finanziamento delle scuole private ma anche l’ipotesi di trasferimento di 400 maestre dal comune all’ASP. Puglisi spiega che al Comune di Bologna sono stati tagliati 135 milioni di euro dal 2011 e quindi gli amministratori locali con il patto di stabilità si sono trovati con le mani legate. Boldrin contesta il fatto che l’insegnante debba essere necessariamente un dipendente pubblico: “Il problema è dare alle famiglie la capacità di scegliere e di cercarsi delle scuole e degli insegnamenti. Lo Stato deve rendere questa operazione possibile”. Vendola richiama l’articolo 33 della Costituzione, che precisa che l’istruzione privata è ammessa “senza oneri per lo Stato”. In studio la maestra Roberta Picardi racconta le difficoltà che hanno incontrato i referendari “a portare il quesito di fronte ai cittadini” sottolineando come tutta la vicenda non possa essere semplicemente ridotta ad una “normale dialettica democratica”. In risposta a Boldrin poi precisa che l’Ocse ha ritenuto la scuola elementare italiana tra le migliori in Europa. Poi però si contraddice parlando di istituti con 5 bagni per 75 bambini
Travaglio: Berlusconi successore di Andreotti?
Travaglio definisce Andreotti come un bugiardo ma comunque meno di quanto lo sia oggi il Pd, che ha tradito i suoi elettori (Marco Travaglio sulla condanna di Berlusconi: PD complice).
Espulsione Venturino: parla l’ex grillino
Venturino in studio spiega le ragioni dei contrasti con Grillo: il neo espulso contesta in particolare le iniziative di quello che dovrebbe essere un portavoce e invece si comporta da leader, andando a parlare con Napolitano e usando il potere delle epurazioni. In quanto all’obbligo di rendiconto, alla base della sua espulsione, lui racconta di aver smesso di rendicontare dopo le polemiche nate dall’uso dell’auto blu. In quanto ai principi invece si sente ancora vicino al M5S.