Settimana corta, solo 4 giorni di lavoro anche per i militari?

L’Esercito italiano apre alla settimana corta per i militari e alla flessibilità oraria, migliorando il benessere senza compromettere le operazioni.
1 mese fa
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settimana corta

La vecchia destra integerrima e con il pugno di ferro, soprattutto in merito al ligio dovere dei soldati, deve inchinarsi al volere dei sindacati. Il nuovo contratto per il personale statale sta portando innovazioni significative, e tra queste spicca la possibilità della settimana corta per i militari italiani. Lo Stato Maggiore dell’Esercito ha infatti aperto alla riduzione dei giorni lavorativi settimanali da cinque a quattro, mantenendo però le 36 ore settimanali. Siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione per l’Esercito italiano, che cerca di bilanciare le esigenze operative con una maggiore flessibilità lavorativa.

Settimana lavorativa di 4 giorni per i militari: come funziona

L’adozione di una settimana corta potrebbe diventare una realtà per i militari italiani. Recentemente, in risposta alle richieste delle forze sindacali, lo Stato Maggiore ha diffuso una circolare che accoglie l’idea della settimana di 4 giorni, una proposta già emersa nel nuovo contratto degli statali. Nonostante l’assenza di CGIL e UIL al tavolo negoziale, la direttiva ha incontrato il favore di diversi sindacati, e la settimana corta potrebbe estendersi anche alle Forze Armate, con modalità di applicazione particolari.

La circolare fa riferimento alla direttiva 8002, che disciplina straordinari e compensi per il personale militare, concedendo al comandante del Corpo la possibilità di riarticolare l’orario di lavoro in quattro giorni, pur mantenendo il vincolo delle 36 ore settimanali. Tuttavia, non si tratta di una scelta definitiva: la decisione finale è condizionata da diversi fattori operativi, logistici e ambientali. In situazioni di emergenza o in contesti operativi complessi, il comando potrebbe infatti sospendere la settimana corta e tornare alla settimana tradizionale, o addirittura a sei giorni lavorativi.

Vincoli e garanzie per il servizio continuativo

L’adozione della settimana corta nell’Esercito italiano presenta alcune limitazioni per garantire la continuità operativa. La circolare impone infatti che, anche in caso di settimana lavorativa ridotta, debbano essere garantiti la funzionalità dei reparti e la disponibilità del personale per le operazioni essenziali.

Per raggiungere questo equilibrio, i comandi locali potrebbero dover organizzare aliquote di personale in grado di assicurare le funzioni critiche. Questi accorgimenti rispondono all’esigenza di non compromettere la prontezza operativa dell’Esercito, aspetto cruciale in un contesto militare. La flessibilità dell’orario di lavoro non deve quindi intaccare la disponibilità di personale, e la possibilità di adattare la settimana lavorativa sarà valutata caso per caso.

Un ulteriore aspetto della circolare riguarda l’introduzione di maggiore flessibilità individuale per i militari. Lo Stato Maggiore ha proposto di consentire orari personalizzati, basati su fasce orarie flessibili. Questa scelta risponde alla crescente necessità di contemperare le esigenze lavorative con quelle personali e familiari, migliorando il benessere e la motivazione del personale militare. L’orario flessibile permette ai militari di pianificare meglio le loro attività, tenendo conto degli impegni personali. Questo modello di lavoro, molto comune nel settore privato e in altre amministrazioni pubbliche, offre un margine di autonomia che potrebbe contribuire a ridurre lo stress e migliorare la qualità della vita dei militari.

Soddisfazione e reazioni sindacali: un passo avanti per i diritti dei militari

l Sindacato militare dell’Esercito Italiano (Aspmi) ha accolto con favore la circolare dello Stato Maggiore, considerandola una vittoria significativa per il personale militare. Francesco Gentile, segretario del sindacato, ha espresso grande soddisfazione per l’apertura mostrata dall’Esercito, sottolineando come il documento pubblicato rappresenti un risultato importante per tutti i militari. Questa decisione, ha dichiarato Gentile, è stata raggiunta senza necessità di ulteriori pressioni o trattative formali, un segno positivo per il dialogo tra sindacati e istituzioni.

Anche il generale Domenico Rossi, ex presidente del Cocer e già sottosegretario alla Difesa, ha elogiato l’iniziativa, affermando che la circolare concilia le esigenze operative con le necessità personali dei militari.

Secondo Rossi, la flessibilità lavorativa nell’Esercito rappresenta un passo avanti, poiché consente ai militari di bilanciare vita professionale e privata, pur salvaguardando la funzionalità dei reparti.

L’introduzione della settimana corta e della flessibilità oraria nell’Esercito italiano rappresenta un’importante evoluzione nel trattamento dei militari, che avranno la possibilità di godere di una maggiore autonomia e di un miglior bilanciamento tra lavoro e vita personale. Sebbene la misura non sia definitiva e rimanga soggetta a vincoli operativi, rappresenta comunque un progresso per i diritti del personale militare.

In sintesi…

  • Lo Stato Maggiore dell’Esercito italiano sta introducendo la settimana corta di 4 giorni per i militari, mantenendo le 36 ore settimanali ma garantendo la continuità operativa.
  • La circolare prevede maggiore flessibilità oraria, permettendo ai militari di adattare l’orario in fasce temporali per bilanciare esigenze lavorative e personali.
  • La decisione è accolta con favore dal sindacato Aspmi, che considera questa apertura una vittoria per i diritti dei militari, migliorando il benessere senza compromettere le operazioni.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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