Settimana di lavoro corta: in ufficio quattro giorni a settimana

Chi ha deciso che bisogna lavorare cinque giorni a settimana? E se il week end durasse tre giorni e la settimana lavorativa fosse corta? Tutto quello che c'è da sapere e che forse non vi hanno detto
9 anni fa
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Settimana di lavoro corta: ecco perché ci guadagnano tutti

A guadagnare dalla settimana lavorativa di quattro giorni sarebbe prima di tutto la salute. Il semaforo verde in questo senso è arrivato dall’Onu. Jon Messenger, team leader di ILO, l’International Labour Organization, il dipartimento dell’Onu che si occupa delle politiche del lavoro ha associato la settimana corta alla riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, intestinali e dell’apparato riproduttivo. Diverse ricerche scientifiche sull’argomento hanno confermato che lavorare quattro giorni a settimana invece di cinque fa bene alla salute: secondo il presidente della UK Faculty of Public Health aiuta a “tenere sotto controllo la pressione e diminuirebbero i rischi di contrarre malattie mentali”.

Ma non solo: in molti sono convinti che chiedere ai lavoratori di essere presenti un giorno in meno in azienda aiuterebbe anche la produttività. Non nasconde di pensarla così Larry Page, fondatore di Google, anche se il colosso informatico non è ancora arrivato ad una simile rivoluzione degli orari di lavoro e per il momento si limita a concedere ai dipendenti più tempo a disposizione per mettere in cantiere nuove idee. Sembra che servizi come Gmail e Google News siano nati proprio così. Su questa linea anche Facebook, stando alle parole del cofondatore del Social Network, Dustin Moskovitz. In questi giorni di polemiche per il dossier sulle condizioni di lavoro ad Amazon fa bene sentire che non tutte le grandi aziende adottano certe politiche. Più difficle probabilmente è far comprendere i vantaggi della settimana di lavoro corta alle piccole imprese a conduzione familiare, non di rado ancorate a sistemi di organizzazione più tradizionali.  

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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