Shelf marketing, i trucchi dei supermercati che ti fanno spendere di più: come difendersi

Un consumatore consapevole e che vuole risparmiare sulla spesa dovrebbe conoscere il shelf marketing, i trucchi dei supermercati per far spendere di più.
1 anno fa
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intesa Sanpaolo

I supermercati conoscono molti trucchi per far spendere di più il consumatore, si chiama shelf marketing, alla lettera ‘marketing dello scaffale’, ed è la ragione per cui, quando fai la spesa, ti ritrovi a casa con un mare di roba che non ti serviva e un conto salatissimo. Si tratta di strategie della grande distribuzione che, mediante un’organizzazione efficace del posizionamento dei prodotti, spinge ad allungare la permanenza e a spendere di più, acquistando prodotti per lo più inutili. Un consumatore consapevole, soprattutto in tempi di crisi economica e di inflazione come questi, dovrebbe conoscerli e imparare a difendersi.

a lanciare l’allarme è l’Associazione Nazionale Consumatori, che ha rilasciato anche una sorta di vademecum per non farsi ingannare da questa tecnica di marketing diffusissima e, per certi versi, invisibile.

Il ‘marketing dello scaffale’: che cos’è e quali sono le caratteristiche

Il cosiddetto ‘shelf marketing’ è una strategia di vendita molto antica, i primi studi sul posizionamento dei prodotti e la psicologia del consumatore risalgono agli anni ’60 del XX secolo. Quando vai a fare la spesa al supermercato, la prima cosa che devi notare è la disposizione degli spazi. Hai notato, ad esempio, che molto spesso ad accogliere il cliente è il reparto che vende frutta e verdura? La ragione è semplice: dà l’idea di un posto salutare ed accogliente e i colori vivaci hanno la capacità di attrarre naturalmente i consumatori. All’ingresso, poi, si trovano spesso le offerte, in modo tale da dare al cliente l’idea che si tratti di un posto dove fare la spesa è particolarmente conveniente.

Beni primari e beni complementari: ecco le ragioni del loro posizionamento

Ma un’altra tecnica di ‘marketing dello scaffale’ è ben più sottile. Si tratta del posizionamento dei beni primari, come farina, sale e zucchero. Solitamente, si trovano in posti che non è facile trovare, controintuitivi, perché devono spingere il cliente a girare più a lungo tra le corsie del supermercato e quindi a farsi attrarre da altri prodotti e spendere di più.


Molto spesso, poi, i prodotti complementari vengono posizionati vicino, in modo tale da spingere all’acquisto di entrambi. Facciamo qualche esempio. Ti sarà capitato di notare come il pane a cassetta si trovi spesso vicino alle creme alla nocciola (la Nutella, ad esempio), oppure i prodotti per l’igiene personale vicino ai prodotti per il bagno.

Il posizionamento dei prodotti nello scaffale: ci hai mai fatto caso?

Per renderti conto di come funziona lo ‘shelf marketing’ puoi anche analizzare il posizionamento delle merci a differenti altezze nello scaffale. I prodotti che presentano prezzi più convenienti sono posizionati spesso o molto in alto o molto in basso, mai all’altezza degli occhi, cioè dove in un primo momento cade lo sguardo. Del resto, i marchi e i brand investono proprio su questo per favorire le vendite, pagano infatti affinché i propri prodotti siano più visibili e dunque più appetibili per il consumatore.

Ma attenzione anche ai bambini, perché anche loro sono oggetto di precise strategie di marketing dello scaffale. Solitamente, i prodotti pensati per i bambini, dai colori sgargianti e che presentano disegni accattivanti o supereroi e personaggi di fumetti e cartoni animati, sono posizionati nella parte bassa, all’altezza degli occhi dei bambini. Dello sguardo, ma anche delle mani, con i più piccini che tendono ad afferrarli e lanciarli nel carrello dei genitori.

Shelf marketing, i trucchi dei supermercati che ti fanno spendere di più: come difendersi

Ebbene, ora conosci le più diffuse strategie di marketing dello scaffale e dovresti già essere in grado di difenderti. Ma il Presidente dell’Associazione Nazionale Consumatori, Massimilano Dona, ha spiegato, sulle pagine de Il Giornale come risparmiare sulla spesa. La prima regola è fare la lista di ciò che si deve acquistare e restare saldamente concentrati soltanto su ciò che serve davvero.

E per fare questo bisognerebbe applicare almeno tre regole.
1) Non fare mai la spesa a stomaco vuoto: si rischia di comprare prodotti inutili ma che ci attraggono semplicemente perché abbiamo fame o voglia di qualcosa di buono.
2) Non recarsi al supermercato in compagnia: troppi desideri contemporaneamente, troppi acquisti inutili.
3) Non portarsi con sé lo smartphone: il cellulare rischia di distrarre e così tendiamo a gironzolare a lungo nel supermercato, e quindi a spendere di più comprando prodotti che in realtà non servono.
Quello che bisogna sapere, insomma, è che il supermercato è un luogo pensato attentamente, in ogni suo particolare organizzativo, per spingere il consumatore a spendere quanto più possibile.

In sintesi…

1. Attenzione alle strategie di ‘shelf marketing’: dal posizionamento dei beni primari, sempre difficili da trovare, al fatto che i prodotti con i prezzi più convenienti si trovino sempre in posti difficili da raggiungere. Attenzione anche ai prodotti pensati per bambini e posizionati alla loro altezza.
2. Difenditi e risparmia con intelligenza: bisognerebbe andare al supermercato con lo stomaco pieno, da soli e senza smartphone.
3. Pensa sempre che tutta l’organizzazione degli spazi del supermercato è pensata esclusivamente per farti spendere di più.

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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