In caso di acquisti con la 104 è importante conservare gli scontrini. Come canta Elisa: “L’anima vola, le basta solo un po’ d’aria nuova. Se mi guardi negli occhi, cercami il cuore, non perderti nei suoi riflessi. Non mi comprare niente, sorriderò se ti accorgi di me fra la gente”.
Le emozioni sono il motore della vita. Felicità, tristezza e ansia sono alcuni dei sentimenti che riempiono le nostre giornate e che condividiamo con le persone a noi vicine.
Oltre all’aspetto sentimentale, però, bisogna fare i conti con questioni di ordine pratico, come ad esempio andare a lavorare, recarsi al supermercato per comprare da mangiare oppure andare in un negozio per comprare dei vestiti.
Permessi legge 104, quante ore bisogna trascorrere con il famigliare non autosufficiente
In base a quanto stabilito dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza numero 11999 del 3 maggio 2024, un lavoratore che usufruisce dei permessi Legge 104 non deve restare necessariamente tutto il giorno a casa del famigliare disabile. L’importante è che garantisca un’assistenza continuativa e stabile, in grado di coprire perlomeno la durata della giornata lavorativa. Ma non solo, in determinati circostanze è possibile anche allontanarsi. Questo purché l’assenza sia breve e finalizzata a svolgere dei compiti a favore del famigliare non autosufficiente.
Ad esempio, è possibile allontanarsi dall’abitazione del disabile per fare la spesa, acquistare dei farmaci o comunque svolgere delle attività per suo conto. Non sono ammesse, invece, le attività non strettamente collegate all’assistenza del disabile. Tali condotte sono ritenute un abuso e pertanto il lavoratore rischia di essere licenziato per giusta causa.
Shopping con la 104, perché conservare gli scontrini
Onde evitare di incorrere in incorrere in gravi conseguenze, pertanto, si consiglia di conservare gli scontrini per dimostrare l’acquisto a favore del disabile durante l’uso dei permessi Legge 104.
“Il lavoratore può assentarsi per brevi attività personali, tra cui lo shopping, senza che si verifichi in automatico un abuso del diritto o una violazione delle finalità assistenziali stabilite dalla legge 104/1992. […] I giudici rammentano che la norma non impone la presenza del lavoratore presso il domicilio del familiare assistito per tutta la durata della giornata lavorativa. Per quanto l’assenza dal lavoro vada giustificata da ragioni assistenziali, non si esclude la possibilità di svolgere altre attività minori a patto che non comportino una palese violazione delle finalità del permesso”.
I permessi Legge 104 d’altronde, viene sottolineato nell’ordinanza, sono giornalieri e non sono concessi su base oraria oppure cronometrica. Lo svolgimento di brevi attività personali, pertanto, non configura un abuso dei permessi Legge 104. Il discorso, ovviamente, cambia nel caso in cui si dedichi la giornata del permesso per andare al mare, fare delle gite fuori porta, piuttosto che andare dal parrucchiere o comunque divertirsi.
Tali attività sono considerate un abuso a tutti gli effetti, tanto che il lavoratore può essere licenziato per giusta causa e addirittura denunciato per truffa aggravata nei confronti dello Stato. Questo perché beneficia indebitamente di un trattamento economico, senza però adempiere ai compiti richiesti.