Shopping post coronavirus: ecco come è cambiato con l’intelligenza artificiale

Anche lo shopping si adatta all'intelligenza artificiale: consulenze in videochat ma anche realtà aumentata per rivoluzionare l'esperienza.
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4 anni fa
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Il coronavirus ha cambiato le nostre abitudini anche di fare shopping. Gli acquisti online stanno letteralmente aumentando a discapito di quelli nei negozi fisici a causa del distanziamento sociale e le difficoltà, nell’immaginario collettivo, di provare abiti. Per questo motivo i brand si stanno adeguando al cambiamento proponendo servizi alternativi. 

Anche lo shopping si adatta all’intelligenza artificiale

Tra quelli che stanno interessando maggiormente i brand spuntano le consulenze in videochat, una sorta di personal shopper in grado di consigliare cosa acquistare in base alle esigenze che si svolge in tempo reale.

All’acquisto online possono addirittura partecipare terze persone per avere pareri aggiuntivi o magari amiche o mamme. Durante la sessione di video chat il cliente può anche acquistare il prodotto tramite le immagini che scorrono e farsi recapitare gli abiti direttamente a casa, come si fa normalmente con l’e-commerce. In sostanza, complice il coronavirus e la sfiducia delle persone a fare acquisti nei negozi fisici, i brand hanno pensato ad un modo per mixare lo shopping online e il ruolo dei commessi dei negozi, che diventano personal shopper a distanza.

Già prima del covid, alcune boutique di lusso come Burberry, Ferragamo, Prada e via dicendo, avevano permesso ai clienti di fare una sorta di tour virtuale delle boutique. Oggi stanno nascendo degli show-room digitali con camerini in 3D, dove il cliente può acquistare da casa e vedere il negozio tramite la realtà aumentata e l’intelligenza artificiale. 

Si potranno provare abiti anche ‘online’

Le grandi aziende sanno che già l’ecommerce ha letteralmente superato il negozio fisico nelle vendite, anche le catene low cost come Zara e H&M ne sono consapevoli, per questo stanno puntando più sulle vendite online e tecnologia di integrazione delle vendite. Il noto portale Yoox Net-a-Porter, ad esempio, ha pensato ad un nuovo servizio in cui le nuove tecnologie saranno in grado di rispondere alle domande degli utenti, sulla scelta di colori, materiali e modelli.

Gli utenti potranno addirittura indossare un capo immaginandolo sul proprio corpo tramite la “realtà virtuale”. Fino a che non si riuscirà a tornare alla normalità insomma, i marchi e le aziende di abbigliamento punteranno sempre di più ad abbinare i servizi online a quelli dati dai negozi fisici, una sorta di interazione aggiuntiva insomma che di fatto cambia il modo di fare acquisti.

Leggi anche: La crisi dello shopping per il coronavirus: da H&M a Zara l’anno nero dei negozi

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