Abbiamo sentito spesso utilizzare nel mondo finanziario espressioni come “investire long” o “investire short”, o anche “andare lungo” o “andare corto” su un titolo. Ma vi siete mai chiesti cosa significano? Vi spieghiamo adesso in maniera sintetica e semplice quando e come avvengono le strategie “lunghe” e quando e come si utilizzano quelle “corte”. Un investimento “long” si ha, quando chi lo effettua ha una posizione rialzista su uno strumento finanziario. E’ forse la forma di investimento più comunemente nota ai non addetti ai lavori, anche perché è semplice da comprendere.
Scommettere al ribasso, come funziona
In pochi sanno, però, che si possono fare affari, anche quando il corso di un titolo scende. Sembra un po’ complicato ragionare al contrario, ma tant’è. Si definisce investimento “short”, quello fondato sulla scommessa al ribasso di uno strumento finanziario. In pratica, l’investitore qui ritiene che un certo titolo sia sopravvalutato e spera di ottenere un profitto proprio dal presumibile calo del suo prezzo. Ma come riuscirà a guadagnarci sopra? Immaginiamo che il titolo di una società quotata valga oggi 1 euro e che un investitore, analizzando i suoi fondamentali, crede che sia destinato a scendere di prezzo. Pur in assenza della disponibilità materiale delle azioni della società, egli decide di venderne 1.000 ai prezzi di mercato, facendosele prestare da un broker (banca, altro intermediario), il quale pretenderà un certo tasso d’interesse, qualora l’operazione non si concluda in giornata, oltre alla commissione.