Short selling, cos’è e rischi e opportunità di una strategia ribassista

Lo "short selling" o vendita allo scoperto comporta rischi, ma anche benefici per chi ne fa uso e per l'intero mercato. Ecco come avviene.
9 anni fa
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I rischi degli investitori ribassisti

Certo, va anche detto che l’investimento allo scoperto non è scevro da alti rischi. Chi scommette al rialzo, infatti, può perdere potenzialmente fino al 100% del capitale investito, non di più. Esempio: compro 1.000 azioni di una società a 1 euro ciascuna, per cui spendo 1.000 euro. Scommetto su un loro rialzo, mentre a causa di un evento inatteso, il loro prezzo si azzera. Avrò perso l’intero capitale. Chi scommette corto, invece, rischia perdite potenzialmente illimitate, derivanti dall’andamento opposto dei prezzi rispetto alla direzione desiderata.

Esempio: compro 1.000 azioni di una società a 1 euro ciascuna, scommettendo su un loro ribasso. Tuttavia, contrariamente alle previsioni, il titolo esplode in borsa e sale, poniamo, a 10 euro. La mia spesa sarà pari a 10.000 euro (1o x 1.000), per cui la perdita sarà 10 volte più alta del capitale investito, ma potrebbe persino essere illimitatamente più alta, nel senso che, a differenza di una posizione rialzista, non si è in grado di conoscere con anticipo la perdita massima sostenibile. In realtà, gli strumenti di “stop loss” consentono anche allo “short seller” di impostare un tetto massimo alle perdite.  

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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