Attenzione perché si aprono i portoni per pagare di più le pensioni. In particolare, lasciando più soldi nelle tasche dei pensionati attraverso un sensibile abbattimento della pressione fiscale. Con meno tasse sul cedolino, infatti, le pensioni finalmente potrebbero essere aumentate, ma come?
Al riguardo si aprono, o comunque si potrebbero aprire i portoni per pagare di più le pensioni trovando ingenti risorse dal mattone. Precisamente, andando a valorizzare l’immenso patrimonio immobiliare della Pubblica Amministrazione in accordo con una proposta che è stata formulata dalla Federazione autonoma bancari italiani (Fabi).
Si aprono davvero i portoni per pagare di più le pensioni?
Quindi si aprono, o si potrebbero davvero aprire i portoni per pagare di più le pensioni. In quanto si stima che il patrimonio immobiliare alla PA valga la bellezza di quasi 300 miliardi di euro. Con le banche che potrebbero recitare un ruolo chiave per la valorizzazione di questi asset.
Di questo passo, in ogni caso, anche se si aprono i portoni per pagare di più le pensioni, gli assegni INPS nel 2023 di questo passo aumenteranno, o comunque dovrebbero aumentare quasi per tutti in maniera davvero corposa. A partire dagli assegni INPS che sono più bassi. Vediamo perché nel dettaglio.
Perché è atteso nel 2023 un forte aumento per l’importo delle pensioni
Chiarito il fatto che si aprono i portoni per pagare di più le pensioni, nel caso in cui la proposta Fabi andasse in porto, l’inflazione galoppante nel 2022, in ogni caso, porterà solo ad una cosa. Ovverosia ad una forte rivalutazione degli assegni INPS nel 2023. Il che dovrà peraltro portare il Governo italiano a trovare le coperture finanziarie. Si stima che, con un’inflazione 2022 all’8%, nel 2023 la rivalutazione delle pensioni costerà all’INPS ben 24 miliardi di euro. Inoltre, su aumento pensioni dal 2023, le minime saliranno a 650 euro?