In Italia si va in pensione sempre più in fretta. E questo anche se, inesorabilmente, l’assegno riconosciuto è inferiore rispetto a quello che si prenderebbe con la pensione di vecchiaia. La conferma in merito arriva dai dati sui flussi di pensionamento rilevati dall’INPS per gli anni 2020 e 2021.
Nel dettaglio, si va in pensione sempre più in fretta. Perché dai dati sui flussi di pensionamento è emerso che, per il biennio sopra indicato, le anticipate hanno riguardato oltre un terzo dei nuovi trattamenti liquidati proprio dall’Istituto di previdenza.
Si va in pensione sempre più in fretta, ecco il grande appeal per le anticipate
Si va in pensione sempre più in fretta. A conferma del fatto che molti lavoratori, maturando i requisiti di esercizio delle opzioni per le pensioni anticipate, si ritirano senza troppi rimpianti. Anche se magari l’importo della pensione di vecchiaia, a 67 anni, potrebbe essere decisamente più alto come sopra accennato.
In merito c’è anche da dire che si va in pensione sempre più in fretta anche perché ci sono misure che permettono di farlo. A partire da Opzione Donna che permette alle lavoratrici di ritirarsi dal lavoro a 58-69 anni. Così come è riportato in questo articolo.
Quota 102 e Ape Sociale sono le altre due opzioni per le anticipate 2022
Nel 2022, inoltre, si va o si potrà andare in pensione sempre più in fretta non solo con Opzione Donna. Ma anche con la Quota 102 e con l’Ape Sociale. Due misure con il requisito anagrafico inferiore ai 67 anni. Precisamente, 64 anni di età con 38 di contributi per la Quota 102.
E 63 anni di età richiesti per l’Ape Sociale. Una misura che, nel rispetto del requisito contributivo richiesto, che varia da 30 a 36 anni di contributi versati, è accessibile da parte dei disoccupati di lungo corso. Non che da parte dei caregiver, invalidi e addetti a mansioni gravose.