In Sicilia anche i detenuti percepivano il Reddito di Cittadinanza

Sono in corso le procedure per la sospensione del Reddito di Cittadinanza e il recupero delle somme indebitamente percepite.
3 anni fa
1 minuto di lettura

In Sicilia sono stati scoperti altri truffatori del Reddito di Cittadinanza, che non avrebbero comunicato informazioni importanti con le quali avrebbero percepito un sussidio di importo inferiore o, addirittura, non ne avrebbero avuto diritto. I denunciati sono stati 39 persone, 25 donne e 14 uomini. Tra di essi c’è anche un condannato per associazione a delinquere di tipo mafioso. Vediamo meglio cosa è successo.

Nuova truffa del reddito di cittadinanza, c’è anche un detenuto per associazione mafiosa

Percepivano il reddito di cittadinanza ma senza aver dichiarato alcune informazioni importanti ai fini della determinazione dell’importo del sussidio.

In alcuni casi, ad esempio, i percettori non avevano reso noto che alcuni componenti del loro nucleo familiare fossero detenuti, anche per reati legati alla mafia. Circostanza che, se correttamente comunicata, avrebbe fatto diminuire l’importo o precluso loro l’accesso al sussidio.

Il danno erariale complessivo, secondo quanto riferito dall’agenzia stampa Agi.it, è quantificato in oltre 300 mila euro e sono in corso le procedure per la sospensione del beneficio. Ad ogni modo, si tratta di somme che, come ormai sappiamo, difficilmente potranno essere recuperate.

Tra i denunciati ci sono: cittadini stranieri privi dei requisiti di lunga residenza, ossia con meno di 10 anni di permanenza sul territorio italiano, persone sottoposte a misure di prevenzione e obbligo di soggiorno e, infine, anche un condannato per associazione a delinquere di tipo mafioso.

 

Guide e articoli correlati

Quota 102: la rimpiangeremo nel 2023?
Articolo precedente

Come andare in pensione sotto i 60 anni e quando invece bisogna aspettare i 64

Esenzione IRPEF redditi dominicali e agrari, cosa si prevede per il 2022?
Articolo seguente

Esenzione IRPEF redditi dominicali e agrari, cosa si prevede per il 2022?