Quali saranno gli importi delle pensioni? Come canta Raf con il brano Infinito: “Teso, ero a pezzi ma un sorriso in superficie nascondeva i segni d’ogni cicatrice. Nessun dettaglio che nel rivederti potesse svelare quanto c’ero stato male“. Parole che molti lavoratori potrebbero dedicare alle pensioni. Quest’ultime sono, purtroppo, spesso oggetto di critiche per via degli importi che non sempre sono in linea con il costo della vita.
Se tutto questo non bastasse, le prospettive non sono di certo delle più rosee.
Pensione, i fattori che ne determinano l’importo
Uno degli obiettivi di fine legislatura del governo Meloni è di attuare una riforma delle pensioni grazie a cui poter allontanare lo spettro della Legge Fornero. Tante le ipotesi in ballo, come ad esempio Quota 41 light. Grazie a quest’ultima i lavoratori potrebbero uscire dal mondo del lavoro a prescindere dal requisito anagrafico, a patto di aver maturato quantomeno 41 anni di contributi. Al momento comunque, è bene sottolineare, non è dato sapere quali misure metterà in campo l’esecutivo. Per questo motivo è possibile fare soltanto delle stime su quella che potrebbe essere l’evoluzione del sistema pensionistico del nostro Paese.
Sempre per questo stesso motivo non è possibile stabilire con certezza a quanto ammonterà in futuro il trattamento pensionistico. Tanti, d’altronde, sono i fattori che contribuiscono a determinare l’importo finale. Tra questi si annoverano gli anni di contributi, l’anno di uscita dal mondo del lavoro, la retribuzione percepita e il metodo di calcolo utilizzato per definire l’assegno. Soffermandosi su quest’ultimo elemento, come ricordato sul sito dell’Inps, si deve sapere che:
“Il criterio di calcolo della pensione varia a seconda dell’anzianità contributiva maturata dal lavoratore al 31 dicembre 1995. La pensione è calcolata con il sistema di calcolo contributivo per i lavoratori privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e per coloro la cui pensione è calcolata col suddetto sistema in base agli istituti vigenti. La pensione è calcolata con il sistema retributivo e misto (una quota con il sistema retributivo e una quota con il sistema contributivo) per i lavoratori con anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. Dal 1° gennaio 2012, a tutti i lavoratori viene applicato il sistema di calcolo contributivo sulla quota di pensione corrispondente alle anzianità contributive maturate a decorrere dal 1° gennaio 2012″.
Simulazione pensione a 70 anni: svelati gli importi
Entrando nei dettagli, il sistema misto prevede che per il calcolo della pensione vede applicato il metodo retributivo per i contributi versati fino al 31 dicembre 1995.
Una prospettiva, quest’ultima, che, più che per convenienza, rischia di divenire quasi un obbligo. Questo perché, per effetto dell’adeguamento automatico all’aspettativa di vita, in futuro verrà richiesta un’età più alta di quella attuale per accedere alla pensione. Ne consegue che molti lavoratori di oggi, specialmente i più giovani, rischiano di dover attendere i 70 anni di età per uscire dal mondo del lavoro. Il tutto a fronte di un assegno che rischia di essere molto più basso di quello a cui avrebbero diritto andando ad oggi in pensione.